CRESPIATICA (Lodi) – Se “l’acqua potabile della Lombardia è contaminata dai Pfas", i dati diffusi da Greenpeace fanno emergere "il caso allarmante di Crespiatica", nel Lodigiano. L’Unità Investigativa di Greenpeace Italia rileva un dato allarmante per il piccolo Comue lodigiano. Nel punto di prelievo (effettuato il 3 maggio 2022) di via Dante la concentrazione di Pfas (di 7 diverse tipologie) era di 1.020 nanogrammi per litro. Peggio era andata con un prelievo del 14 settembre 2021: 1.146,0 ng/l. I dati peggiori in Lombardia, dietro solo a un prelievo dal pozzo di Crema sempre del settembre 2021.
Ma Water Alliance, rete che unisce i gestori pubblici del servizio idrico e di cui fa parte anche Sal per il Lodigiano, replica che "le verifiche compiute dagli enti gestori del servizio idrico in Lombardia sgombrano il campo da qualunque tipo di allarmismo sulla salute pubblica. L’acqua che esce dai rubinetti non è affatto pericolosa". Perché prima di uscire dal rubinetto, "l’acqua viene sottoposta a un capillare processo di potabilizzazione". Il sindaco di Crespiatica Carlo Alberto Rizzi, letti i dati, si è subito mosso in cerca di informazioni.
Sindaco, conosceva questa situazione?
"Non entro in dettagli tecnici, ma ho appreso della questione da una comunicazione dell’Ats, inviata a Società acqua lodigiana. E ho chiamato per avere chiarimenti".
L’acqua del paese che amministra ha problemi?
"Sono stato rassicurato: la nostra acqua è sicura. Ci sono filtri installati e interventi, sui punti di estrazione, utili a controllare la situazione e che prevengono queste situazioni. Così mi è stato spiegato, dato che non sono un esperto".
Quindi il pericolo, nelle case, non si corre?
"Queste sostanze pericolose, come hanno ribadito i preposti, e ha sottolineato Wtaer Alliance con una nota, non arrivano a casa della gente".