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Le richieste dei pendolari del Lodigiano per incentivare l’uso dei mezzi
Sulla direttrice 36, tra Tavazzano e Rogoredo, c’è una sola possibilità di viaggio ogni 30 minuti: la linea suburbana S1 qui ha gravi carenze e guasti giornalieri anche a causa di una infrastruttura logora risalente agli anni ’60 del secolo scorso e la S12 invece non gli da supporto in fascia pendolari/studenti per il sovraccarico nel “Passante”.
È uno dei problemi che evidenziano gli esponenti del Comitato Viaggiatori e Pendolari del sud-Milano e Lodigiano. La loro proposta è di indirizzare i convogli della S1 fuori dal “Passante”(da Rogoredo percorso ad ovest verso Milano-San Cristoforo) "sulla tratta della S9 dove ci sono ampie tracce disponibili e senza spendere un euro".
Il Comitato ricorda anche che gli utenti di quest’area, "pur essendo in area STIBM (integrato), sono obbligati ad acquistare anche il viaggio Atm, ma restano fuori dall’applicazione dell’Indennizzo ritardi di Trenord. Non solo, stiamo ancora aspettando il “biglietto integrato unico per tutta la Lombardia , promesso nel 2019 al momento della nascita del sistema “a corone” (lo STIBM)".
Altra richiesta riguarda "il quadruplicamento Tavazzano-Lodi, inserito nel Contratto di Programma in scadenza nel 2026 e che va rinnovato subito e di cui va sviluppato il Progetto". "Lodi, va ricordato, è già stata beffata una volta di recente – sottolineano –: nell’Accordo di Programma della Tangenziale Est Esterna firmato nel 2007 da tutti gli Enti possibili ed immaginabili , c’era anche la fermata FS Lodi-Polo Universitario, poi “magicamente” stralciata".
Volgendo lo sguardo ai territori a sud di Lodi gli esponenti del Comitato chiedono un aumento delle frequenze a servizio delle fermate di Casalpusterlengo e Codogno (da oltre 30 mila residenti).
"Qui – sostengono – bisogna infittire i cadenzamenti nelle ore di punta sulla linea R38 (Milano-Piacenza) e risolvere i gravi problemi nell’allestire le partenze del primo mattino da Piacenza Inoltre non si dimentichi di riqualificare la stazione di Casalpusterlengo ed alcune minori che versano in stato di grave pericolo crollo.
"Mancano poi – concludono – treni serali suburbani S1 dopo le 23 e convogli diretti Milano-Piacenza dopo le 23.30. Non esiste neppure un piano per avere treni notturni nel fine settimana (sul modello mobilità notturna nel week-end di Atm). Queste iniziative incentiverebbero l’utilizzo dei mezzi pubblici. Non dimentichiamo che la grave mancanza di sicurezza a bordo e nelle stazioni, unitamente ai ritardi ed alle cancellazioni stanno purtroppo comportando nel sud Milano e Lodigiano un abbandono dell’utenza: -10% sui Suburbani e -5% sui diretti in base ai dati del marzo 2024".