di Carlo D’Elia
"Perché noi over 65 non possiamo ancora accedere alla vaccinazione? La trovo un’ingiustizia profonda. Mentre i nostri colleghi possono prenotare il vaccino, noi restiamo esclusi e non sappiamo fino a quando. A noi nessuno ha pensato". L’amaro sfogo è di Luciana Tonarelli, 67 anni, preside dell’Istituto Tecnico e liceo Volta di Lodi, uno dei più grandi istituti superiori della provincia. Da una settimana, insieme ad altri cinque colleghi, anche loro con più 65 anni, ha scoperto di essere tra gli “esodati“ in questa prima tornata vaccinale per il personale scolastico, che riguarda solo gli under 65 e utilizza l’immunizzante di AstraZeneca. Coloro che hanno un’età tra i 65 e i 67 anni, quelli previsti per la pensione, sono esclusi dalla piattaforma di prenotazione.
"Vorremmo proteggerci, ma non possiamo e paradossalmente siamo più a rischio degli insegnanti più giovani: mi sento abbandonata sia come persona, che come preside", aggiunge la dirigente scolastica che ha inviato una comunicazione alla Regione e all’ufficio scolastico, senza però ricevere risposte.
La sua è solo una delle voci nella settimana di apertura della campagna vaccinale per il personale scolastico, che ha avuto un avvio con intoppi e polemiche. Ma non in tutti i casi. Gli insegnanti lodigiani, e tutto il personale scolastico, si stanno vaccinando nei presidi decisi a livello regionale.
Le postazioni sono divise tra l’ospedale di Lodi, nella struttura allestita in via Secondo Cremonesi, l’ospedale di Codogno (dove domenica sono attesi centinaia di docenti che dovranno effettuare le prima dose) e il Museo della Scienza e della tecnica di Milano. Tra i primi docenti a ricevere il siero antivirus nella provincia di Lodi è stato Giuseppe Campisi, 53 anni, che insegna Diritto all’istituto tecnico Bassi di piazza Castello. Campisi, dopo l’iscrizione avvenuta mercoledì scorso, ha effettuato la sua dose di AstraZeneca lunedì sera all’ospedale di Lodi.
"E’ stata una grande emozione - spiega l’insegnante Giuseppe Campisi -. Credo sia un passo fondamentale per provare a tornare alla normalità. Stiamo facendo da un anno la didattica a distanza. La scuola non è come lo smartworking. L’aspetto della relazione e interazione in classe è fondamentale per l’apprendimento. Per questo non vediamo l’ora di tornare tra i banchi: il vaccino, in questo senso, l’ho interpretato come la luce in fondo al tunnel".
In attesa di effettuare la propria dose del vaccino c’è Giancarlo Silvestri, 61 anni, vicepreside dell’Itis Volta di Lodi, che ha effettuato l’iscrizione sulla piattaforma messa a disposizione dalla Regione subito poche ore dopo l’apertura delle iscrizioni. "Sto aspettando il messaggio di conferma per sapere quando sarà il mio turno - dice Silvestri -. E’ un momento che tutti aspettiamo da tempo. Una sicurezza in più dopo mesi davvero difficili. Subito dopo l’apertura delle iscrizioni ho effettuato la prenotazione della mia dose. Non c’è altro tempo da perdere".