LAURA DE BENEDETTI
Cronaca

Primo maggio: "Nacque dalle mondine la lotta operaia"

Un libro sul lavoro di 100 anni fa nei campi e nelle fabbriche e una mostra fotografica

Lavoro femminile nei campi: una delle ultime mondine

Lavoro femminile nei campi: una delle ultime mondine

Lodi - Due gli eventi organizzati dalla Camera del Lavoro per la Festa dei lavoratori del Primo Maggio. Ma la ricorrenza è anche occasione per la segretaria generale Eliana Schiadà di tracciare un bilancio del meglio e del peggio, per i lavoratori, di quest’ultimo anno. Oggi, sotto i portici del Broletto, dalle 10 alle 20, sarà fruibile la mostra del fotografo Sergio Ferri: "Abbiamo selezionato, tra le foto scattate in epoca pre Covid, una trentina di quelle relative ai lavori essenziali che non si sono mai fermati, neanche durante il primo lockdown: ci sono agricoltori, allevatori, addetti alla macellazione, operai di diverse fabbriche". Lunedì 3 maggio, alle 17, invece, ci sarà un collegamento in streaming per presentare il libro di Ercole Ongaro “Lavoratori e Camera del lavoro nel Lodigiano 1861-1945”: oltre all’autore interverranno Laura Coci, presidente dell’istituto Ilsreco e l’ex mondina Agnese Rovarotto. "E’ uno spaccato del lavoro di 100 anni fa, quando c’era, nei campi e nelle fabbriche tessili di Lodi, molto lavoro femminile, povero ma consapevole - sottolinea Schiadà -. Le mondine ad esempio avevano un grande potere contrattuale, le loro rivendicazioni hanno poi dato origine alla lotta operaia. In seguito l’automazione ha cambiato il mondo del lavoro a discapito delle donne. E così è successo durante questa pandemia, anche se il colpevole non è il coronavirus ma il fatto che sulle donne grava ancora la maggior parte del carico della cura: sono pagate meno e il loro lavoro, in famiglia, è quello ritenuto più sacrificabile se ci sono persone da accudire, com’è accaduto con i bambini in Dad. Quindi con le riforme ben vengano gli asili ma serve che anche gli uomini si facciano carico dell’attività di cura, che è anche loro".

La cosa più positiva, però, sottolinea la segretaria camerale, in quest’ultimo anno, è stato proprio il lavoro delle donne: "Il comparto sanitario è composto per lo più da infermiere, oss, negli ospedali come nelle case di riposo, da addette alle mense e alle pulizie: il sistema non avrebbe retto senza il supporto di dedizione e responsabilità di queste lavoratrici, alle prese con carichi massacranti e un’esposizione emotiva che qualcuna sta cominciando a pagare. Hanno alleviato la sofferenza: spero che il loro impegno venga riconosciuto come valore, con la stabilizzazione o il rinnovo dei contratti, e con maggiore salari. In questa realtà c’è anche una diseguaglianza che andrebbe sanata tra chi è dipendente pubblico dell’Asst e chi invece opera in appalto con tutela e salari molto diversi". L’esempio più negativo, secondo Eliana Schiadà, nel bilancio di questo Primo Maggio, riguarda invece la Protec, azienda metalmeccanica attiva per 30 anni a Sant’Angelo, acquisita nel 2005 dal gruppo Lvf che il 5 novembre scorso ha avviato la liquidazione: "L’azienda era sana, aveva ordinativi e lavoro in casa ma, senza alcuna responsabilità sociale d’impresa, ha deciso di impoverire un territorio avviando un altro stabilimento nella bergamasca senza assorbire la forza lavoro lodigiana - afferma la segretaria camerale" -. "Con l’aiuto delle istituzioni, siamo riusciti a gennaio a portare a casa un anno di cassa integrazione straordinaria; i lavoratori, dunque, in un momento già difficile, sono a carico della collettività. E, comunque, questo ammortizzatore sociale mette solo una pezza".