
L'intervento degli esperti per capire l'origine dei miasmi
San Colombano al Lambro (Milano), 22 marzo 2025- Miasmi acri, all’alba, nel quartiere residenziale, Arpa esclude superamenti dei parametri delle soglie limite di legge relativamente ai composti organici solforati, clorometano, isoprene e composti ossigenati. Ma resta il mistero sull’origine del disagio, che ha coinvolto decine di famiglie. Ora la parola passa ad Ats Milano.
I fatti
L’allarme era scattato a San Colombano al Lambro, in zona Pilastrello, il 5 marzo 2025. Il disagio olfattivo, che ha provocato malori ad alcuni residenti, come tosse e giramenti di testa, risolti per fortuna senza la necessità di andare in ospedale, è iniziato alle 4.40. Quel giorno era stata segnalata una presunta fuga gas. E interessata un’area del paese, di prima periferia, improvvisamente sopraffatta da un fortissimo odore, penetrato nelle case e durato fino alle 10. Coinvolte diverse strade tra cui le vie: Marconi, Dei Granata, Vaccarini, via Bianchi, Dalcerri Tosi, Pampuri, San Giovanni di Dio, via Don Sturzo, Strada vicinale del Tribiano etc. Quella mattina, per ore, vigili del fuoco, carabinieri, tecnici dell’azienda del gas, polizia locale, tecnici comunali e amministrazione comunale, col sindaco Alessandro Granata, hanno cercato di capire cosa fosse accaduto. Intanto erano sopraggiunte segnalazioni di fastidi simili anche dai paesi del circondario (si tratta di Chignolo Po, frazione Lambrinia, nel confinante Pavese).

Gli esiti delle analisi di Arpa
Arrivati i risultati di Arpa, che era intervenuta nella mattinata per i rilievi di rito, il Comune riporta: ”A seguito dei campionamenti di aria, effettuati in sede di sopralluogo e delle relative analisi e rapporti di prova, sono stati esclusi superamenti dei parametri, delle soglie limite di legge, relativamente ai composti organici solforati, clorometano, isoprene e composti ossigenati- e ancora- Tuttavia, non si è potuta identificare una specifica categoria merceologica associabile alla sostanza che ha provocato la molestia olfattiva segnalata e di conseguenza, la provenienza della stessa”. In particolare, il dipartimento Arpa Agenzia regionale per l’ambiente di Lodi e Pavia, guidato da Beatrice Melillo, intervenuto all’epoca del fatto, ha quindi demandato al competente ufficio dell’Agenzia di tutela della salute di Milano eventuali valutazioni per gli aspetti igienico sanitari.