
Il Prefetto di Lodi ha assistito all'inaugurazione della panchina
Lodi, 8 marzo 2025 – Associazione Alaus, scuola e polizia di Stato unite per dare un segnale forte contro la violenza verso le donne. In occasione dell'otto marzo, in Questura è stata inaugurata una panchina rossa particolare. Una creazione realizzata dagli studenti del liceo artistico Piazza di Lodi (seguiti, tra gli altri, dall’insegnante Alice Vergnaghi). Il taglio del nastro è avvenuto sotto l'egida dell'omonimo progetto "Stati generali della donne". La seduta è stata installata precisamente vicino all’ingresso principale, come simbolo della costante lotta delle istituzioni, a cominciare dalla Polizia di Stato, alla violenza di genere: ”Qui tutti potranno vederla e si trasformerà in spunto di riflessione, come l’intero progetto, fortemente voluto dal nostro questore Pio Russo” ha detto il vicario del questore Daniel Segre. È una panchina che è stata realizzata in collaborazione con l'associazione Alaus, da tempo impegnata nel settore.

Taglio del nastro
La cerimonia inaugurale, prima dello svelamento della panchina, ha visto un iniziale momento illustrativo del progetto, nell'aula magna dell'Itet Bassi. Erano presenti le massime autorità civili e militari, tra cui il prefetto di Lodi Enrico Roccatagliata e tutti gli enti, organismi e associazioni della rete antiviolenza di genere. Non mancava Manuela Minojetti, assessore alle pari opportunità del Comune di Lodi. Per la dirigente della divisione anticrimine, Chiara Ambrosio, l’iniziativa si inserisce nella campagna di sensibilizzazione: “Questo non è amore”, e ha ringraziato gli studenti “per il forte messaggio trasmesso attraverso la loro creazione”. “Questi 5 progetti di panchine, tra cui poi è stata scelta quella da posizionare in Questura, sono prova dell’approfondimento che avviene, negli istituti scolastici, dei comportamenti spia e delle conseguenze”.

Le parole del vicequestore
Il vicario del questore Daniel Segre ha ricordato un faticoso cambiamento culturale sul quale si deve ancora lavorare: ”Solo nel 1996 la violenza sensuale è diventata un reato contro la persona, segno di profonda civiltà. Prima lo era, ma contro la morale pubblica. Quindi in aula si poteva dire che la donna era una poco di buono e così la violenza era considerata un fatto minore, quasi giustificabile”. E ancora: ”Ringraziamo anche la Fondazione Bipielle che, per sensibilizzare, ci è vicina. Oggi è la festa dei ragazzi. Abbiamo fatto fatica a scegliere il progetto migliore da mettere in Questura, hanno lavorato tutti molto bene. Ha vinto l’idea “Break the silence””. Segre ha poi aggiunto: “La professoressa Eugenia Chiapparini, per Alaus, ci ha coinvolti in una serie di incontri per i ragazzi e in questo progetto, nato il 25 novembre e culminato con la panchina rossa, oggi viene celebrato alla scuola Bassi, altro istituto molto partecipe e che ringraziamo per l’ospitalità. Siamo sempre in prima linea. E il questore, con l'ammonimento, è una figura cardine del contrasto alla violenza di genere. Ha nelle mani uno strumento preventivo per dare un freno al pericoloso fenomeno. Non possiamo sapere quanti omicidi abbiamo evitato, ma sappiamo di avere una buona strategia di prevenzione”. Poi la conclusione: ”Oggi gettiamo un piccolo seme per creare la cultura del rispetto, ma le donne devono rompere il silenzio “.

"No all’isolamento”
Eugenia Chiapparini, per Alaus, ha ricordato: ”La panchina è un simbolo nazionale, ma questa è particolare, perché è stata progettata e ideata dagli studenti della quarta C del liceo artistico. Con un lavoro interdisciplinare sulla violenza di genere. Sono infatti sempre previsti incontri, per tutte le classi, sui vari temi, in base alle età. In quarta e in quinta c'è anche lo studio per contrastare la violenza economica. Inoltre, abbiamo preso contatti con alcune scuole primarie, per l'anno prossimo. Prima iniziamo a parlare di questo tema, meglio è”. E un ringraziamento alla “falegnameria artigianale che ha contribuito ad assemblare il legno massello, riconoscendo, di fatto, la condivisione di intenti”. Invece la dirigente scolastica del Callisto Piazza, Daniela Verdi, ha sottolineato: ”Grazie al progetto, che ci ha dato l'opportunità di superare l'autoreferenzialità, abbiamo potuto capire quanto possa essere importante il lavoro che si fa a scuola, per l’arricchimento della società. Una delle parole che più ricorre, purtroppo, nel materiale della Questura, è “isolamento”. Portiamoci dentro quindi la dimensione della condivisione di intento. I ragazzi hanno lavorato bene e sempre insieme!”.
“L’arte è denuncia”
Hanno poi raccontato il loro lavoro, entrando nei dettagli tecnici, gli studenti creatori della panchina, per voce di Giulia Ferrari, Greta Bescapè, Gledia Ginaji di quarta C, dopo un intervento di Asia e Viola, una giovane della stessa classe e una ragazza di seconda F. “Abbiamo voluto trasmettere un significato forte e universale, lavorando tutti insieme. Non è stato solo un progetto scolastico, ma un’iniziativa che ci ha permesso di informarci su un argomento purtroppo attualissimo. Le panchine sono state create attraverso gruppi distinti. La prima tavola rappresentava la panchina vista da diverse angolazioni. La seconda tavola aveva proiezione ortogonale e infine c’era l'ambientazione ritenuta più adatta. L'arte è anche uno strumento di denuncia”.
La panchina appena posizionata è stata approvata dall'Associazione degli stati generali delle donne. Per il prefetto di Lodi Enrico Roccatagliata “è così che dovrebbero essere le sinergie per affrontare un argomento tanto complesso. Abbiamo l'impegno di due istituzioni fondamentali, la scuola e la Polizia. Il percorso di vicinanza alle vittime di violenza, dopo l'ammonimento, prosegue in Prefettura, perché le donne hanno bisogno di misure e protezione a lungo termine. Si attiva tutta una rete. Ma in Italia c’è ancora molto da lavorare e questo vale anche per la parità di genere”.
I numeri del fenomeno
Nel 2024 gli ammonimenti per atti persecutori erano stati 15, più altri 25 per violenza domestica, quest’anno 2 e 6. Fino a febbraio, ci sono state 3 denunce per violenza sessuale e un arresto, più una denuncia per atti sessuali con minorenne/corruzione di minore, 7 per atti persecutori e 3 fermi, oltre a 11 maltrattamenti in famiglia, per un totale di 22 reati denunciati e 4 fermi. Nel 2024, in totale, sono stati 161 i reati denunciati di questo genere, 36 gli arresti e 6 le misure cautelari. Spiccavano 87 maltrattamenti in famiglia, con 22 arresti e 5 misure. Ma ci sono stati anche 38 atti persecutori, con 5 arresti, 21 violenze sessuali, con 5 fermi e una misura cautelare, più 8 casi riguardanti minori, con 4 fermi e 7 diffusioni illecite di immagini o video sessualmente espliciti.