L’oasi Monticchie di Somaglia si è rifatta il look. E grazie ai massicci investimenti del Comune, la siccità, all’interno di una delle due sole aree protette del Lodigiano (l’altra è l’Adda morta di Castiglione D’Adda), "non dovrebbe più essere un problema". Parola di Lorenzo Mazzocchi, consigliere comunale delegato. La riserva negli ultimi mesi ha visto realizzarsi il progetto “Manutenzioni straordinarie” e il “Lotto A” dei lavori di riqualificazione ambientale finanziati coi fondi riconosciuti per la costruzione della centrale di Sorgenia. "Il primo progetto, possibile grazie all’assegnazione di contributi regionali, ha portato un contributo di 70mila euro" ricorda Mazzocchi. Fondi utilizzati per garantire la riqualificazione e il miglioramento di alcuni tratti di canali interni, l’asportazione superficiale di vegetazione arbustiva invasiva, connessioni del reticolo idrico minore, controllo degli effetti delle opere sul biotopo (un’area limitata in dimensioni, la componente dell’ecosistema caratterizzata da fattori non viventi, ndr); grossi tratti del reticolo idrico interno hanno visto approfondirsi e migliorare il loro percorso, alcune opere murarie di derivazione sono state efficientate e sono state realizzate alcune predisposizioni per il reperimento idrico.
In primavera c’è invece stata la chiusura del “Lotto A” degli interventi forestali e la creazione di zone umide ambito SOM-1 da parte di Sorgenia Spa. Il “Lotto B” delle suddette lavorazioni è partito a novembre "e dovrebbe concludersi prima dell’inizio dell’estate" chiarisce il consigliere. Si tratta di interventi importanti per incrementare naturalità e biodiversità: "Andranno a modificare il biotopo, portando alla creazione di aree umide, in zone ora occupate da prati marginali alla riserva - spiega -. Verso fine anno, inoltre è andata in porto l’alienazione dei pioppeti a Monticchie". "Con le lavorazioni in corso che giungeranno al termine, potremo vedere i frutti del duro lavoro profuso. Nuove aree umide e la riqualificazione dei tratti irrigui porteranno uno stabilizzarsi dell’acqua presente e una riserva, nel caso di annualità siccitose, come il 2023. La flora e la fauna presenti potranno giovare di quanto prodotto, gli habitat umidi potranno consolidarsi e il biotopo prosperare anche nelle condizioni avverse" conclude Mazzocchi.
Paola Arensi