
Parco di piazza Cairoli
Codogno (Lodi), 26 aprile 2017 - I cartelli con la scritta in arabo per invitare a non gettare rifiuti all’interno della fontana del parco delle Rimembranze di Codogno, oasi verde incastonata nella centralissima piazza Cairoli, non saranno installati. Il veto arriva direttamente dal sindaco Francesco Passerini, esponente leghista che guida l’amministrazione di centro destra. La soluzione prospettata per cercare di mettere una toppa alla situazione di degrado del parco in generale, e della fontana in particolare, prevedeva appunto un invito esplicito ai più maleducati in versione multilingue. Ovviamente in italiano, ma anche in inglese e in arabo.
Ma Passerini si è opposto. «Gli stranieri che risiedono in città lo leggeranno in italiano o tutt’al più in inglese», ha sottolineato il primo cittadino. Il passo indietro è maturato durante la riunione di giunta di alcuni giorni fa. Qualcuno della maggioranza di centrodestra aveva sollecitato la traduzione dell’invito a non gettare rifiuti nella fontana in lingua araba e sembra che il testo fosse già pronto. Ma non c’è stata condivisione all’interno dell’esecutivo e tutto è saltato. Nei giorni scorsi, sono comparsi due pali con i relativi cartelli, piazzati accanto alla fontana dove ogni giorno centinaia di persone, soprattutto bambini, si avvicinano. Per ora l’invito a non sporcare è in italiano; poi arriveranno anche i cartelli in inglese. Alcuni anni fa fu la vicina Casalpusterlengo ad adottare questa forma di comunicazione affiggendo piccoli manifesti sui cestini per invitare tutti, anche chi parlava arabo, ad usarli correttamente. Ma i “cugini” di Codogno non intendono seguire le loro orme.
Al massimo sarà potenziata la sorveglianza elettronica dentro il parco (c’è in progetto di effettuare alcuni controlli mirati, con una telecamera mobile) e quella dei vigili urbani, i quali pianificheranno controlli a piedi tra i vialetti. Era stata proprio la multiservizi Asm, a cui spetta il compito di pulire la fontana, a lanciare l’allarme: appena riportato all’antico splendore, il monumento era stato invaso da rifiuti e sassi con la conseguente rottura dei filtri e l’interruzione dello zampillo. «Se non verrà in qualche modo protetta con controlli più assidui, non la puliremo più», era stato categorico il presidente dell’ex municipalizzata, Gianmario Molinari. Lo stato di salute della fontana però non l’unico problema del parco, dove il “monumento all’incuria” resta il vespasiano, ormai chiuso da oltre vent’anni e che tempo fa, è stato pietosamente circondato da arbusti per nasconderlo alla vista dei visitatori, essendo diventato una cloaca a cielo aperto.