Nessuna immagine sembra essere utile per identificare gli attentatori che nelle prime ore del 16 gennaio hanno dato fuoco al ripetitore telefonico situato nelle campagne del paese, a lato del fiume Serio. Il traliccio, di proprietà della società Inwit, ospita anche le parabole di Vodafone, Tim e Wind. I danni arrecati alla struttura non hanno interrotto le comunicazioni e le indagini dei carabinieri sono volte verso i gruppi che nel Paese si stanno rendendo responsabili di boicottare le telecomunicazioni, essendo contrari all’arrivo del 5g e, in generale, come scritto con la vernice, alla società digitale. I carabinieri del Ros hanno controllato le immagini registrate dalla Galbani, azienda che sorge sull’altro lato della strada rispetto al traliccio, ma sembra che non vi siano fotogrammi utili. P.G.R.
CronacaRipetitore incendiato Indagini difficili