LAURA DE BENEDETTI
Cronaca

Blitz antidroga a San Colombano: un anno dopo benemerenza ai carabinieri 'dal volto umano'

Il 13 ottobre 2018 i militari hanno fermato una ventina di minorenni. Sessanta i ragazzini segnalati quali assuntori di stupefacenti al termine di un'indagine, dopo un atto di vandalismo

Benemerenza ai carabinieri "dal volto umano"

San Colombano, 20 ottobre 2019 - E' passato poco più di un anno da quella sera tra il 13 e il 14 ottobre 2018 quando i carabinieri, in un blitz, fermarono una ventina di giovanissimi, per lo più 16 enni residenti in paese, mettendo fine ad un'attiva di spaccio e consumo di hascisc che ormai stava diventando sempre più 'strutturata' e che aveva luogo tra il parco del castello, quello della 'Madonna del Latte e l'oratorio. Alla fine delle indagini sono stati 60 i minorenni coinvolti, segnalati quali assuntori di stupefacenti.

Questa mattina, la comunità banina ha voluto ringraziare il comando carabinieri di San Colombano dapprima seguendo il corteo ufficiale, con la banda, dalla caserma a palazzo Patigno, poi, affollando la sala consiliare del municipio dove il sindaco Giovanni Cesari, dopo l'introduzione curata dal consigliere Mauro Steffenini, ha consegnato una targa di benemerenza al comandante della stazione, luogotenente Alessandro Ferrante, presente con l'appuntato William Borrelli e i carabinieri Giuseppe Cavallini, Marco Nasole (non era presente Marco Pompei), e col maggiore Antonio Ruotolo, comandante della compagnia di San Donato Milanese: "Si sono distinti per professionalità nell'affrontare il problema adolescenziale - ha rimarcato Steffenini -, sono entrati nelle aule di scuola come amici, per dare consigli, hanno evitato che minori di 14 anni venissero 'segnati a vita', hanno effettuato opera educativa sia coi ragazzi e con i genitori perché prendessero coscienza del disagio". Carabinieri dal volto umano, dunque, di cui si è detto orgoglioso il comandante Ruotolo, colpito dagli applausi e da una "manifestazione sincera di gioia che per noi è un carburante".

"L'indagine era partita da un'impronta di una scarpa particolare lasciata da uno dei minori durante un atto di vandalismo nel 2017 - ricorda l'appuntanto William Borrelli -. Lavorare con le scuole è stata l'arma vincente. Ci ha permesso infatti di identificare quali erano i ragazzi più in difficoltà, riuniti in gruppo. La sera che fermammo la ventina di minorenni tutti, ragazzi e ragazze, avevano addosso della droga: per alcuni, che avevano già sviluppato la dipendenza, è stato attivato il Sert. Oggi c'è tanta richiesta di stupefacenti in quella fascia d'età, attorno ai 16 anni; ma l'hascisc poi porta all'eroina. Alla fine sono stati rinviati a giudizio per lo spaccio 6 minorenni, di cui 3 residenti a Livraga: tutti figli di famiglie per bene. Si era già creata una 'piramide' di spaccio. Quest'anno ci è stato chiesto di cominciare gli incontri nelle scuole sin dalle elementari, per farci vedere come amici ma anche come ammonitori".