ANDREA
Cronaca

Santa Lucia: Illusioni e Tradizioni tra Sogno e Realtà a Lodi

Riflessioni sulle tradizioni di Santa Lucia a Lodi, tra illusioni, fede e sogni che accendono la fantasia dei bambini.

Maietti

Non sono per niente d’accordo con le maestre che ritengono diseducativo cullare i piccoli alunni nell’illusione dell’arrivo di una santa (Lucia) in groppa a un asinello, a portar doni nella notte più lunga dell’anno. Anche perché chi ha detto che è un’illusione? "La vita è sogno", dice il poeta Calderon. E il filosofo Pascal: "Nessuno è sicuro – fuor che per fede – di esser sveglio o di dormire. Nel sonno infatti crediamo di esser desti altrettanto fermamente di quando lo siamo. Chi sa se l’altra metà della vita, in cui crediamo di essere svegli, non sia se non un sonno un po’ diverso dal primo, dal quale ci destiamo quando crediamo di addormentarci?".

Un grande poeta e un grande filosofo-scienziato: anche loro non sarebbero d’accordo con le maestre anti-Santa Lucia. La piazza di Lodi si è avvivata di luci e colori. Che hanno attirato non solo i bambini: ho visto nugoli di adolescenti, forse feriti di nostalgie. Genitori accorsi per un pensierino dell’ultima ora. E vecchi: nonni o bisnonni, uomini e donne all’ultimo guizzo di candela.

La mattina del 13 dicembre di tanti anni fa: la sveglia del mangianastri ("Jingle bells"), gli occhi di Lucia e di Luca spalancati su una bambola parlante o la piccola fattoria degli animali. Con la stessa estasi con cui io avevo scoperto, bambino, il carrettino di legno di nonno Gaetano, el legnamé. Quella luce negli occhi nessuna maestra al mondo dovrebbe mai spegnerla.

"Quel tempo (della gaia fanciullezza) è passato – scrive il vecchio Wordsworth –, e tutte quelle acute gioie non sono più. Ma ho imparato a guardare la vita stando in ascolto della quieta musica dell’umanità". Musica era la vita, un tempo. Musica resta, per quanto altra. Anche per pa’ Pino. Prima che se ne andasse sulla soglia dei novanta, ho spiato nei suoi occhi incerti tra tenerezze e magoni la sua letterina di Santa Lucia. Era il desiderio di tornare una volta ancora con la sua doppietta a passare la notte all’addiaccio su una gaba. In attesa di una lepre venuta a drizzare, ignara nella radura, la sua preghiera alla luna.