CARLO D'ELIA
Cronaca

Lodi, madre picchia insegnante: "Non mi pento dei due schiaffi"

La donna non arretra: "Sono stata provocata"

Daniela Ramaioli, la madre della studentessa sospesa

Lodi, 5 maggio 2019 - Sono stata provocata». A parlare è Daniela Ramaioli, 36 anni, la madre della studentessa lodigiana di 17 anni, la madre autrice dell’aggressione di giovedì mattina alla vicepreside Vittoria Bellini dell’istituto Einaudi di Lodi che aveva deciso di sospendere sua figlia. La donna vive a Caselle Lurani, paese nella campagna lodigiana, ed è stata protagonista a marzo 2017 di una raccolta firme per scagionare Mario Cattaneo, il ristoratore di Gugnano ora a processo per eccesso colposo di legittima difesa per aver ucciso un ladro nella sua proprietà. Ieri ha voluto ricostruire dal suo punto di vista la vicenda che ha fatto molto discutere l’opinione pubblica. Intanto, il ministro all’Istruzione Marco Bussetti ha annunciato che domani sarà nella scuola lodigiana per incontrare la docente aggredita.

Signora Ramaioli, cosa è accaduto secondo lei?

«Mia figlia è tornata a scuola giovedì mattina, ma non sapeva di essere stata sospesa per 15 giorni. Nessuna comunicazione è arrivata a casa da parte dell’istituto. Subito sono stata informata al telefono da mia figlia. Allora alle 10 mi sono precipitata a scuola. Ho chiesto chiarimenti alla vicepreside, ma non ha voluto parlarmi. Mi ha chiuso la porta in faccia. Allora non ci ho visto più e ho reagito. Ma non c’è stata violenza...».

Come? Cosa intende?

«Quello che è accaduto non è realmente emerso sulle cronache dei giornali. Ho solo dato due schiaffi alla docente. Non ho sferrato pugni o calci. Una lieve colluttazione che non avrebbe potuto mandare la vicepreside all’ospedale».

La vicepreside Vittoria Bellini ha deciso di presentare denuncia per lesioni. Ha intenzione di chiederle scusa per quello che è accaduto?

«Non ci penso proprio. Prima deve ammettere i suoi sbagli perché la professoressa Bellini è stata maleducata. Solo dopo che avrò ricevuto le scuse chiederò perdono per quello che è accaduto. Alzare le mani è sempre sbagliato e mia figlia è giusto che venga punita dalla scuola se ha sbagliato, ma giovedì mattina sono stata provocata».

Sua figlia ora rischia la bocciatura. Ha intenzione di riscriverla allo stesso istituto?

«Sinceramente già non volevo non già iscriverla per quest’anno scolastico. Mia figlia non è una santa, sia chiaro. Però tante note sono state date senza che lei avesse colpe».

Tante sono state le reazioni della politica. Cosa ne pensa?

«Mi dispiace soprattutto per le parole del ministro Matteo Salvini che appena dopo l’episodio ha invocato il mio arresto. Io sono leghista e apprezzo molto Salvini. Non mi sarei mai aspettata una così dura condanna da parte sua».