REDAZIONE LODI

Scuola di pugilato nei locali Aler: "Inclusione sociale al quartiere Pilota"

Iniziativa pronta a decollare a Sant’Angelo. "Sarà luogo di aggregazione"

Iniziativa pronta a decollare a Sant’Angelo. "Sarà luogo di aggregazione"

Iniziativa pronta a decollare a Sant’Angelo. "Sarà luogo di aggregazione"

Le difficoltà di un quartiere possono essere arginate dal pugilato? Secondo Aler e Regione Lombardia sì. Questo è il progetto “Uscire dell’angolo“, iniziativa di rigenerazione urbana con cui si creerà una palestra di pugilato nel quartiere pilota di Sant’Angelo, in via Colombo, nei locali di proprietà dell’Aler. L’associazione Spartan Adams Boxing Team ha aderito alla manifestazione d’interesse di Aler e gestirà i locali per i prossimi 10 anni, investendo per rinnovarlo e mantenerlo, rendendolo una casa per i giovani del quartiere e di tutta la cittadina. "Accendiamo una luce di speranza nel quartiere, credo che sia il primo progetto di questo tipo – ha affermato Monica Guareschi, presidente di Aler –. Vogliamo che nei nostri quartieri ci possa essere un futuro migliore per i cittadini".

Il sindaco di Sant’angelo Lodigiano, Cristiano Devecchi, ha aggiunto: "È un segnale di rinnovamento del nostro comune, in paese c’è tanta voglia di rivalsa, questo è un primo risultato concreto". Per la Regione era presente l’assessore alla Casa e Housing sociale Paolo Franco. "Questo è un modo per far tornare Aler al suo compito originale – ha affermato –, ovvero non tanto dare un’abitazione agli indigenti, ma di far ripartire luoghi difficili, lavorare affinché spazi come questi tornino ad essere luoghi per creare una vita di quartiere". Sarà Andrea Pezzino a occuparsi della palestra, oltre ad essere tra gli allenatori, portando avanti un’idea di pugilato come modo per unire, educare e abituare alla fatica e a sognare. "Individuate le problematiche, abbiamo immaginato la palestra come una casa per i giovani, ragazzi che spesso non riescono ad immaginare progetti futuri, che sono lontani dalla legalità e vivono situazioni molto difficili – ha detto –. In questo sport c’è rispetto, educazione, stima ed autostima. La boxe non è violenza, più si impara e più si è sicuri, meglio un ragazzo sicuro con le mani che uno insicuro con il coltello. Creeremo momenti di aggregazione come in una grande famiglia. Vogliamo diventare nel quartiere punto di riferimento, ci sarà anche un campo di calcetto. Se tutti sentono la palestra come casa sarà più difficile che la trattino male". Luca Pacchiarini