Lodi – Alla scuola media Ponte si sperimenta una didattica innovativa, unica nel Lodigiano: la “Scuola Senza Zaino“. Questa metodologia punta a mettere al centro l’autonomia, l’auto apprendimento e la responsabilità dello studente. Il cambiamento parte dall’arredo stesso delle classi, più accoglienti e stimolanti, con “isole“ di banchi in cui gli alunni lavorano in gruppo al posto del tradizionale allineamento di fronte alla cattedra. La collaborazione è uno dei cardini della metodologia, non solo tra studenti ma anche tra le materie (e quindi i docenti stessi sono coinvolti), che non vengono più insegnate come cose a sé, ma come discipline comunicanti tra di loro.
L’obiettivo è formare nei ragazzi lo spirito critico, la creatività e la consapevolezza di sé. Il professore diventa un facilitatore dell’apprendimento e crea percorsi laboratoriali per affrontare un argomento in cooperazione con gli studenti. Si tratta di una didattica attiva, in cui lo studente è al centro e apprende con l’esperienza. Il docente lo valuterà in base al percorso fatto, il libro di testo passa ad avere una funzione minoritaria, a vantaggio invece dell’utilizzo di tablet, che favoriscono il lavoro di gruppo tra studenti quando tornano a casa. “È una novità in cui crediamo fortemente, come istituto e come docenti – spiega la dirigente scolastica Benedetta Dal Monte –. Di recente abbiamo avuto un calo importante di iscrizioni, questo ci ha convinto a fare il cambiamento. Puntiamo anche ad aumentare il dialogo con l’esterno, con il territorio. Siamo anche entrati in una rete di altre scuole che hanno applicato questo metodo, così possiamo chiedere consigli”. Il 23 novembre, dalle 10 alle 12 verrà fatto un open day a scuola sulla metodologia, per prenotare www.iclodi4.edu.it. La prima classe “Senza Zaino“ decollerà nel prossimo anno scolastico, ad oggi 15 docenti si stanno formando per utilizzare questa metodologia. Se il numero di iscrizioni sarà alto verrà valutata l’ipotesi di fare due classi. L’acquisto dei tablet è a carico dalle famiglie togliendo il costo dei libri. “C’è fermento per questa novità – aggiunge il professore Emanuele Cavalli –, facendo un monitoraggio tra le famiglie abbiamo notato che l’interesse è tanto, sarà un processo graduale e valuteremo come andrà”.