È di nuovo emergenza senzatetto in città dopo la scoperta che l’ex discoteca Majorca, abbandonata e fatiscente, si è trasformata di nuovo in un rifugio di fortuna per disperati. Ironia della sorte, a cinque anni esatti dall’omicidio di un clochard avvenuto proprio all’interno del vecchio dancing (nella foto). Lunedì, infatti, sono stati i vigili del fuoco a rinvenire, al primo piano della struttura di viale Marconi, i resti di un giaciglio, cibo e pentolame dopo essere stati chiamati per un filo di fumo che proveniva dall’edificio, segno di un fuoco acceso da uno sconosciuto per scaldarsi o farsi da mangiare. Ad oggi rimane sul piatto il nodo di una struttura ricettiva mancante in zona per poter ospitare situazioni emergenziali. Il problema, infatti, è confermato anche dal recente sgombero e messa in sicurezza di una fabbrica dismessa in via Mochi tramite la chiusura dei varchi aperti: all’interno infatti era stata accertata più volte la presenza di diverse persone accampate all’interno. Ma in città la mappa dei rifugi improvvisati ed abusivi è sicuramente variegata tenuto conto anche delle diverse fabbriche chiuse da anni e la presenza di un snodo ferroviario importante.
I poveri dunque continuano a "bussare" con la loro presenza spesse volte ai margini della società. In prima fila, oltre agli enti pubblici (il Comune mette a disposizione 10 mila euro all’anno per l’emergenza abitativa), c’è la Caritas che moltiplica ogni giorno gli sforzi per intercettare sempre di più le esigenze dei più "fragili". "Nel 2023, siamo riusciti a collocare una persona senza fissa dimora in una casa del Comune dopo un percorso di rinserimento nella vita sociale – si legge nel report di fine anno dell’associazione –. Al momento però non siamo in grado di affrontare il fenomeno su scala più ampia a causa della sua complessità, per la richiesta di risorse e di un’organizzazione che non abbiamo".
La parrocchia da anni pensa a una casa-rifugio nell’ex abitazione del custode accanto alla chiesa della Trinità, ma il problema ad oggi sono i fondi. Resta però sempre alto l’apporto anche su altre emergenze che confluiscono presso la Casa della Carità a cui fanno riferimento il Gruppo Volontari Vincenziani, il Centro Aiuto alla Vita e la Caritas. "L’assistenza può essere alimentare, mediante contributo alle spese della famiglia o al pagamento delle bollette, ma l’obiettivo è anche quello di cercare lavoro o casa. Il numero delle famiglie assistite dalla Caritas è 115", fanno sapere i volontari.