Daspo urbano per una delle mendicanti che si aggirano stabilmente per il centro storico. Il provvedimento messo nero su bianco dalla Polizia locale è stato elevato venerdì scorso nel week end prima della festa patronale di San Biagio: il cosiddetto Dacur (Divieto di accesso alle aree urbane) è stato applicato per allontanare il soggetto da una determinata zona della città ed ha avuto durata di 48 ore. La misura restrittiva non ha sortito l’effetto che probabilmente ci aspettava e cioè che la questuante cambiasse completamente zona: in questi giorni è di nuovo apparsa così come si muovono regolarmente altri cittadini stranieri di nazionalità rumena (almeno quattro) che soprattutto nel centro storico cercano l’elemosina, soprattutto nell’area attorno alla chiesa parrocchiale e del cimitero. Almeno quattro di loro vivono stabilmente da tempo nella baraccopoli sorta all’interno di una vecchia fabbrica dismessa di via Mochi. Un vero e proprio insediamento che assomiglia ad uno slum di una periferia di una grande metropoli africana tra rifugi di fortuna, distese di pattume e con il serio rischio di rimanere intossicati o bruciati da fuochi improvvisati.
La situazione è ormai nota da tempo e i mendicanti rimasti sono gli unici che non hanno mai cambiato zona nonostante nel 2016 le modifiche del regolamento di polizia urbana per poter sequestrare il provento della questua furono promosse per contrastare i fenomeno dilagante di cittadini nigeriani che arrivavano in città ogni mattina. Ora però la “casa“ dei mendicanti in via Mochi potrebbe avere le ore contate: oggi alle 12 infatti potrebbe tenersi la gara sincrona mista per l’aggiudicazione del maxi lotto dismesso da circa 18 mila metri quadrati promossa dalla società GM Immobiliare proprietaria della superficie a due passi dai binari della stazione ferroviaria. Infatti esiste già un’offerta di acquisto di 100mila euro e dunque, vista la necessità di individuare ulteriori imprenditori interessati all’acquisto, è stata promossa una raccolta di offerte. Solo se è accertata una pluralità di interessamenti, allora oggi si procederà con la gara.