Lodi, 24 marzo 2018 - Ancora un'aggressione all'ospedale Maggiore di Lodi. Un uomo di etnia rom, che spesso si aggira intorno al nosocomio di viale Savoia, ha prima inveito e poi picchiato un dipendente dell’Asst di Lodi. L’episodio di violenza è avvenuto ieri mattina, intorno alle 7.40, al terzo piano del presidio ospedaliero, vicino al reparto di Cardiologia. A pagarne le conseguenze è stato Vito Colangelo, addetto al trasporto dei sanitari secondari nonchè rsu interna aderente al sindacato Confsal, che da qualche minuto aveva iniziato il suo turno di lavoro. A scatenare la furia dell’uomo la decisione di Colangelo di negargli l’elemosina richiesta. A quel punto il rom ha prima insultato il dipendente dell’ospedale, poi si è scagliato contro di lui fino ad arrivare a un contatto fisico. Il tutto è accaduto sotto gli occhi di medici e infermieri.
Colangelo è stato ferito a una mano e presentava diverse contusioni al braccio. Il suo giubbotto è stato anche tagliato durante la colluttazione, forse da una lama che l’aggressore nascondeva tra le mani. Colangelo è stato dimesso dal pronto soccorso in mattinata e ne avrà per otto giorni. La vicenda è stata denunciata ai carabinieri, che pochi istanti dopo la lite sono intervenuti e hanno provveduto a portare in caserma l’aggressore. "È davvero una vergogna che in ospedale possa succedere una cosa del genere – dichiara il dipendente dell’ex Azienda ospedaliera di Lodi –. Sono stato aggredito per futili motivi da una persona che vedo spesso all’ingresso del presidio ospedaliero. Non è normale che molti di loro possano avere accesso a tutti i piani dell’ospedale. Non a caso ci sono tanti furti ai danni dei pazienti. Serve più controllo". L'atmosfera nelle corsie dell’ospedale Maggiore di Lodi non è delle più serene.
Si tratta della seconda aggressione dopo quella del 18 agosto scorso ai danni della guardia giurata Dante Marzialetti. Un romeno di 32 anni aveva colpito con calci e pugni il vigilantes, fino a procurargli un infarto, perché gli aveva detto di non lavarsi nei bagni dell’ospedale. All’ospedale di Lodi è emergenza sicurezza. Da quando è stato ristrutturato l’ingresso, non esiste più un presidio di polizia. Da fine gennaio scorso, però, le guardie giurate in corsia sono cresciute da 2 a 3, ma solo nelle ore notturne, quando il problema della sicurezza è più sentito.