È passata dal sonno alla morte probabilmente senza accorgersi di nulla: è con ogni probabilità il monossido di carbonio il colpevole della morte di R. S., 78 anni, trovata cadavere all’interno della sua abitazione di via Crema a Castiglione d’Adda nella notte tra domenica e lunedì. Si tratta del secondo decesso durante questa stagione invernale (il primo era avvenuto nei primi giorni dell’anno ad Ospedaletto Lodigiano con vittima un trentenne ghanese) causato dal killer silenzioso, incolore e inodore il quale, se non è possibile riconoscerne i sintomi, diventa letale.
Almeno sembra essere questa la causa più probabile del decesso dell’anziana anche se la Procura di Lodi ha voluto effettuare un surplus di verifiche, disponendo l’indagine autoptica sul corpo della donna. Gli accertamenti verranno svolti nei prossimi giorni presso l’istituto di medicina legale dell’ospedale di Pavia.
L’ipotesi alternativa è che la pensionata possa essersi sentita male a prescindere dalle tracce del prodotto della combustione che, comunque, i soccorritori hanno rilevato quando, poco prima di mezzanotte, sono entrati all’interno della casa per cercare di prestarle soccorso. I sensori in loro dotazione, infatti, hanno fatto scattare l’impulso sonoro e dunque è stato appurato che era certa la presenza di una percentuale di monossido nell’ambiente. Per liberare i locali dal gas venefico sono state aperte le finestre e le stanze aerate ma per la donna, che si trovava in camera da letto, ogni tentativo di soccorso purtroppo è risultato inutile. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri del comando compagnia di Codogno e i vigili del fuoco del distaccamento di Casalpusterlengo e del comando di Lodi i quali hanno effettuato ulteriori accertamenti con le proprie strumentazioni.
Quando l’ambiente è stato liberato dal gas si è cercato di capire quale potesse essere la fonte di dispersione del monossido: le indagini sono ancora in corso ma si ritiene che l’indiziata numero uno possa essere una stufa probabilmente difettosa. Secondo quanto appreso, era stato il figlio della donna a dare l’allarme non essendo riuscito a mettersi in contatto con la mamma: preoccupato, dopo alcuni tentativi vani, ha dato l’allarme facendo scattare la mobilitazione dei soccorritori. In paese la donna non era conosciuta da molti, non essendo originaria di Castiglione, ma proveniente da San Colombano al Lambro.