
Mariarosa Devecchi responsabile della cooperativa Famiglia Nuova
Lodi - La cooperativa sociale “Famiglia nuova” di Lodi, nel suo quarantesimo, sta affrontando nuovi disagi sociali. In contemporanea si propongono iniziative che riguardano le radici del sodalizio, dalla nascita per merito di don Leandro Rossi, sacerdote e teologo di Guardamiglio scomparso nel 2003. "Preoccupano soprattutto gli adolescenti, ragazzi che finiscono in psichiatria come esito di questo lungo periodo di isolamento sociale – introduce la presidente Mariarosa Devecchi -. Il sovraccarico di uso dei mezzi informatici, prima per la didattica a distanza, poi per i videogiochi, sommati alla distanza sociale, hanno causato problemi seri. Ci sono tanti adolescenti in cura al dipartimento di salute mentale". Oltre a ciò nuovi bisogni che provocano abusi di alcol anche in giovanissimi. "C’erano già segnali prima della pandemia e si teme una recrudescenza, sulla questione va pensata una risposta ad hoc – auspica la responsabile -. Stanno aumentando inoltre i casi di richieste di soddisfazione dei bisogni primari, bollette, alimentari, indumenti".
Ha poi letteralmente scaldato i cuori la prima, tenuta sul lago Trasimeno, a Montebuono, Perugia, col sostegno di una delle comunità di Famiglia nuova, dello spettacolo dedicato a don Leandro e intitolato “Una ragionevole felicità. Ritratti di Leandro e Famiglia”. L’attrice Silvia Frasson ha scritto un monologo. In settembre una replica sarà inserita nel cartellone della rassegna “Lodi al sole”. Frasson ha raccolto testimonianze di persone che hanno conosciuto il sacerdote. "Per noi è ripercorrere la storia - aggiunge la presidente -. Ero presente alla prima, l’idea era quella di costruire un percorso per la cooperativa che ne ricordasse le radici, tornando ai valori ispiratori. Non tanto per celebrare don Leandro, che non amava queste cose, ma per ripescare l’attualità del suo pensiero. Sono cambiate le fragilità, se ne sono aggiunte altre ma recuperare il passato è importante". Dal 19 luglio al 1 agosto, invece, ci sarà una mostra fotografica di Ciro Vajro sui volti degli attuali operatori, proiettata a ciclo continuo in corso Umberto 32 a Lodi, in una vetrina.