Sparatoria a Cascina Belfuggito, cinque arresti

Le catture hanno contribuito a confermare il clima di sicurezza dopo 15 anni di illegalità

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Sono accusati di essere stati i protagonisti di una sparatoria avvenuta nel 2019 alla Cascina Belfuggito. Cinque persone sono state arrestate e per una è stato disposto l’obbligo di dimora tra le province di Lodi, Pavia e Cremona nell’ambito di un’indagine condotta dai carabinieri di Lodi e coordinata dalla Procura lodigiana. Le persone coinvolte sono ritenute responsabili, a vario titolo, di rissa, lesioni personali aggravate, minaccia aggravata e porto abusivo di arma da fuoco. Per uno di loro è stata disposta l’applicazione della custodia cautelare in carcere, per altri quattro gli arresti domiciliari, e per l’ultimo indagato è scattato l’obbligo di dimora nel Comune di residenza.

Le indagini erano partite nell’aprile 2019 dopo la sparatoria avvenuta alla cascina con più case occupate alle porte di Sant’Angelo, dove due diverse fazioni di cittadini dell’Est Europa si erano fronteggiate esplodendo diversi colpi di pistola. Oggi la situazione è molto diversa. Alla Cascina Belfuggito, per 15 anni covo di malavita e latitanti, sembra tornata la legalità. Gli appartamenti occupati da alcune famiglie rom sono stati liberati e murati. Una mossa arrivata grazie alla stretta collaborazione tra Comune, Prefettura e forze dell’ordine che sul tema stanno continuando a lavorare in sinergia per mettere la parola fine a un capitolo travagliato e complesso. La prima svolta d’impatto era arrivata a maggio, quando erano stati murati i primi appartamenti lasciati vuoti dopo la diaspora degli occupanti, circa una trentina di adulti e diversi bambini. Disperati i pochi residenti regolari rimasti, che negli ultimi quindici anni hanno visto trasformare la zona in un inferno e che ora posso tirare un sospiro di sollievo.

C.D.E.