Codogno (Lodi), 16 gennaio 2025 – “Incuria e degrado in stazione a Codogno nonostante la riqualificazione in atto”, il Comitato pendolari scrive ai politici della città. È Filippo Falco, residente a Codogno, pendolare sulla tratta Codogno – Milano e membro del Comitato Viaggiatori e Pendolari del sud-Milano e Lodigiano, a risollevare il caso dell’incuria e del degrado nella quale versa la stazione di Codogno: “Sorvolando sui lavori di riqualificazione che interessano la stessa stazione e che, a oggi, non sono ancora completi, vorrei portare all’attenzione quanto accaduto in questi giorni alle parti della stazione che sono state recentemente riqualificate – spiega –. Il 13 gennaio 2025, con rabbia, ho notato che qualcuno ha sfondato dei pannelli nella parte di sottopasso che va verso viale Trivulzio, sulle scale del nuovo passaggio realizzato dopo lo sfondamento del quinto binario. Il giorno successivo, martedì 14 gennaio, sempre al mattino, dato che ho preso il treno per Milano delle 6.39, nelle vicinanze del buco nella parete, notato il giorno prima, c'era una palla. Subito mi è venuto il dubbio: ma giocano forse a pallone qui nel sottopasso? E quel buco nei pannelli forse non è stato causato da un calcio, ma da una calcio dato al pallone? Domande a cui non posso rispondere, perché ovviamente non sono stato testimone oculare dell'accaduto. Ma che mi sono venute spontanee” insiste.
La sera stessa alle 19.30, di rientro, l’uomo ha trovato “dei cocci di vetro poco lontano il pannello sfondato in questione”. I problemi sono continuati mercoledì: ”Io ho preso il treno per Milano delle 6.39 e sulle scale che portano in viale Trivulzio, evidentemente qualcuno aveva avuto un'urgenza fisiologica, i cocci di vetro erano sempre al loro posto e così anche il buco nei pannelli. Per fortuna alle 15 ho notato che tutto era stato pulito, cocci ed escrementi, e il buco sistemato alla meglio”.
Quindi le rimostranze: "Come cittadino e come pendolare, permettetemi però, di esprimere la mia rabbia sullo stato di degrado e abbandono in cui versa quel minimo di riqualificazione della stazione ad oggi completato. Tutto è lasciato a sé stesso, in modo particolare quello che è lo sbocco verso viale Trivulzio. Come è possibile non aver pensato ad un sistema di sorveglianza con telecamere collegate alle forze di Polizia Locale e alla sicurezza di Rete ferroviaria italiana? Faccio presente che un sistema di telecamere dovrebbe essere utile non solo a monitorare atti vandalici, ma anche ad assicurare la sicurezza dei viaggiatori dato che, specie nelle ore serali, la stazione è un luogo desolato. Come è possibile che, nella stazione della seconda città del Lodigiano, che ospita quotidianamente migliaia di pendolari, possano verificarsi simili atti vandalici? Come è possibile che cocci di vetro restino per più di una giornata intera sul pavimento del sottopasso? Non sono previsti passaggi quotidiani di pulizia e riordino degli spazi? Quanto dobbiamo sopportare e subire, noi pendolari, oltre i quotidiani ritardi e disservizi di Trenord?”.
A stretto giro di posta arriva la replica del sindaco, Francesco Passerini spiega: “Quando i lavori di riqualificazione della stazione saranno terminati, ci è stato garantito, come da progetto, che lo scalo sarà videosorvegliato a dovere, come deterrente, ma anche per agevolare eventuali indagini che potrebbero svilupparsi a partire da questo importante inter snodo ferroviario. Spazio che merita tutta l’attenzione possibile”.
"Parliamo di un modello di riqualificazione all’avanguardia, di importanza europea, su una stazione che cuba 17mila pendolari al mese, nel diritto di spostarsi nel decoro e nella sicurezza, sia internamente che esternamente”. E ancora: “E dato che da tempo segnaliamo le situazioni che descrivono i pendolari, sappiamo che sono già partiti, in specifici orari e grazie a Questura e forze dell’ordine, servizi di prossimità per controllare questi spazi delicati e che spesso sono teatro di vandalismi, spaccio e microcriminalità perché, per fortuna, si parla di questo e non di qualcosa di peggio” continua.
Poi osserva: "Nel 99 per cento dei casi sono personaggi esterni alla città che, magari perché sprovvisti di biglietto, vengono fatti scendere qui, a provocare disordini. Non aiuta avere, nei pressi, due aree dismesse, come la ex Fardeco e la Mochi, di difficile gestione. La speranza è possano essere presto acquisite e messe in ordine”. Il Comune, trattandosi di proprietà privata, spesso deve limitarsi a segnalare. “Monitoriamo comunque situazioni che possano compromettere la quiete e sicurezza pubblica, contenti di un modello di cantieristica ferroviaria che poi verrà applicato in altre parti d’Italia” conclude.