CARLO D’ELIA
Cronaca

Tentato omicidio, arrestato 60enne

Tavazzano, un egiziano tenta di accoltellare al cuore un connazionale per una bestemmia. Il ferito se la caverà

Migration

di Carlo D’Elia

Ferisce con un coltello il convivente dopo un diverbio, scatta il fermo per il tentato omicidio volontario. La tragedia sfiorata risale alle 12.30 circa di domenica quando un egiziano, dopo aver ricevuto una richiesta di aiuto da un connazionale ed averlo raggiunto in via Pesa, ha chiamato il 112 terrorizzato. L’amico era stato ferito da un altro egiziano con cui conviveva e aveva paura di essere ucciso. I due egiziani conviventi, secondo quanto ricostruito in seguito dai militari, avevano infatti litigato poco prima di mettersi a mangiare. H.H.A.M., il ferito, e E.W., 60 anni, l’aggressore, avrebbero iniziato una banale discussione proprio per il cibo, durante la quale ad H.H.A.M. sarebbe scappata una bestemmia che avrebbe fatto infuriare il connazionale. Quest’ultimo, udita la blasfemia, contraria alla loro religione e offuscato dalla rabbia, avrebbe brandito un coltello da cucina e tentato di colpire al cuore il suo connazionale. Il malcapitato si è salvato, anche se poi, soccorso dal 118, ha avuto bisogno di dodici punti di sutura all’ospedale di Lodi. Con prontezza di riflessi ha cercato di proteggersi il cuore con il braccio sinistro. L’uomo è stato anche ripetutamente colpito con un ombrello che si è rotto. I carabinieri del radiomobile e della stazione di Tavazzano, al proprio arrivo, tra l’altro, hanno trovato l’egiziano che ha colpito il convivente barricato in camera. Ci sono voluti alcuni minuti e tanta opera persuasiva, per convincerlo ad uscire dalla stanza ed arrendersi.

Accertata la dinamica dei fatti, i militari hanno ispezionato la casa e sopra un mobile hanno trovato l’arma del delitto: un coltello con la lama lunga 12 centimetri. Gli inquirenti hanno visto che era già stato pulito dal sangue e che l’aggressore aveva già preparato le valigie e il passaporto per rendersi irreperibile. Così per E.W. è scattato il fermo di indiziato di delitto e ora si trova in carcere a Lodi, in attesa dell’esito della direttissima, accusato di tentato omicidio volontario aggravato nei confronti del 39enne. Sempre E.W. nel 2017 aveva provocato lesioni gravi al figlio, colpito in testa con un bicchiere e ricevuto una condanna a due anni di reclusione.