Marco Scaratti di Lodi, uno dei rappresentanti dei genitori della classe quinta ID, in cui insegnava, all’Itis Volta di Lodi, la professoressa A.G, diventata di ruolo dopo aver vinto un concorso e trasferita, a dicembre, a Cremona, commenta: "Ritengo che sia veramente una situazione paradossale e priva di ogni logica. Siamo di fronte ad un caso in cui la burocrazia soffoca e mette in subordine il buon senso. Troncare un equilibrio e un rapporto di fiducia reciproca, tra docente di riferimento e studenti, sapientemente e faticosamente costruito nel corso di 5 anni, alla vigilia degli esami di Stato, ha poco senso. E lo è ancora di più nel momento in cui viene comunicato a ridosso della fine del primo quadrimestre".
Il genitore insiste: "Mi domando se chi gestisce queste dinamiche riflette sulle conseguenze delle proprie decisioni e so che gli studenti sono attoniti e delusi, oltre che arrabbiati, per essere stati privati di una figura fondamentale, un punto di riferimento per ognuno di loro. Registrano tutto questo come una sconfitta e sicuramente non è un esempio di un sistema che funziona e che premia la professionalità, l’impegno e la passione per il proprio lavoro".
Uno degli studenti della classe 2ª dell’Istituto commenta: "È inaccettabile, siamo a dicembre, nel pieno delle attività scolastiche, a ridosso degli scrutini e a pochi mesi dagli esami di maturità. Questa professoressa è un punto di riferimento per molti di noi. Ha insegnato con passione e dedizione, instaurando rapporti di fiducia con gli studenti e contribuendo alla crescita personale e culturale di ognuno. È riuscita a lasciare un segno profondo, dimostrando una disponibilità che va oltre l’orario scolastico. È anche referente del bullismo, un ruolo cruciale per la nostra comunità scolastica. Il trasferimento non colpisce solo lei, ma anche noi studenti, che veniamo trattati come numeri in un sistema che manca sempre più di umanità. Progetti, attività e rapporti consolidati vengono interrotti senza alcuna considerazione per l’impatto che questo avrà sulla vita degli studenti e della professoressa stessa".
Poi la richiesta: "Chiediamo che venga data voce a questa vicenda e che si rifletta sull’ingiustizia di decisioni prese, senza tener conto delle conseguenze umane e didattiche. Si sarebbe potuto aspettare settembre, per un eventuale trasferimento, anziché stravolgere tutto in un momento così delicato".