REDAZIONE LODI

Via Lodino, pronta una rivoluzione. Indetta una conferenza di servizi

Il Comune vuole rendere la strada più sicura per ciclisti e pedoni. Via i parcheggi

Via Lodino, pronta una rivoluzione. Indetta una conferenza di servizi

Via Lodino sarà riqualificata e “ripensata“ a livello funzionale: da zona “problematica“ a volto nuovo di collegamento fino al “salotto“ della città. Il Comune di Lodi ha indetto la conferenza di servizi per discutere dei contenuti del progetto di fattibilità in merito ai lavori di manutenzione straordinaria del tracciato, da piazza Barzaghi fino all’innesto con corso Umberto I. I soggetti interessati a partecipare al tavolo allargato dovranno far pervenire le proprie osservazioni entro il 27 luglio. In totale, il tratto interessato dai lavori, suddivisi in due lotti, sarà di 235 metri e l’obiettivo del Comune sarà quello di rendere il percorso maggiormente fruibile e sicuro per ciclisti e pedoni.

Per far sì che via Lodino sia meno percorsa dalle auto, il progetto prevede l’eliminazione totale delle aree di sosta sul lato dei civici dispari (con conseguente allargamento del marciapiede) mentre all’interno del progetto è stata avviata una riflessione sull’opportunità o meno di lasciare il percorso (o di modificarne le caratteristiche) del transito della navetta parcheggio ospedale. L’opera pubblica prevede la realizzazione di una nuova pavimentazione in cubetti di porfido in maniera che, a livello di materiale usato, tutto sia uniforme.

Dunque via Lodino diventerà una strada più sicura, maggiormente destinata alla mobilità “lenta“ con lo scopo di riscoprire la vocazione di connettore tra la periferia e il centro storico. L’idea è quella di cercare di eliminare quella sensazione di "disagio e trascuratezza della zona", rimuovere "la sosta "parassitaria e incontrollata" così come si evince dalla documentazione che pone obiettivi chiari di promozione del cosiddetto "traffic calming" o moderazione del traffico. L’intervento prevederà anche il potenziamento del sistema di raccolta delle acque meteoriche, l’istituzione di una zona 30 per limitare al massimo la velocità delle auto e la posa di nuovi elementi di arredo urbano e di verde per armonizzare la zona con il “cuore“ cittadino.

Mario Borra