Firmato ieri il protocollo per combattere la violenza di genere con la creazione di una rete istituzionale tra i diversi enti. La lotta al fenomeno è importante anche guardando i dati: nel 2022 e 2023 ci sono state 788 reperibilità telefoniche verso il centro antiviolenza, 375 donne accolte per ascolto e informazione, 339 le donne che hanno avuto supporto psicologico, 132 un supporto legale, 18 accoglienze in casa rifugio ad alto rischio, 24 minori in casa rifugio ad alto rischio, 9 allontanamenti da casa.
Il protocollo è quindi un modo per scambiarsi informazioni e prendere meglio in carico situazioni problematiche. "E’ l’ importante frutto di un lavoro iniziato prima del nostro mandato e che abbiamo portato avanti in modo molto attento" ha spiegato l’assessora Manuela Minojetti- "lo facciamo noi come Comune di Lodi perché è l’ente capofila della rete, ma è un percorso che ha poi coinvolto tutti gli enti istituzionali, con un risultato che aspettavamo da 10 anni."
Numerosi, infatti, i presenti alla firma: il prefetto di Lodi Enrico Roccatagliata, la procuratrice Laura Pedio, il questore di Lodi Pio Russo, il presidente del tribunale di Lodi Angelo Gin Tibaldi, ma anche la Provincia di Lodi, l’agenzia tutela salute città metropolitana (ATS) di Milano, l’ufficio scolastico territoriale, la rete “Lodi non sei da sola“, l’ordine degli avvocati di Lodi e l’Asst.
Il sindaco di Lodi, Andrea Furegato, ha spiegato come con questo protocollo si segna il corso di un lavoro che si è sempre più consolidato. "Questo protocollo verrà anche portato all’assemblea dei sindaci del 30 gennaio per implementare tutte le possibilità di rete nella provincia".
Il procuratore Laura Pedio ha sottolineato: "Reati di violenza domestica e di genere sono oggetto di particolare attenzione da parte del legislatore, con procedure particolari come il codice rosso. Penso che, essendo un tema sensibile, sia fondamentale una rete, fondamentale perché le donne fanno fatica a denunciare".