Una discussione aperta sulla violenza di genere si svolge oggi, alle 16, nella Sala Granata di via Solferino a Lodi. Il titolo esplica subito il centro dell’incontro: “Violenza di genere e femminicidio, una battaglia culturale“. Si vuole mettere a fuoco come la cultura patriarcale, in quanto "sistema sociale che privilegia il potere maschile e svaluta le donne, messo in crisi e giustamente contestato in primis dalle donne ed anche dal cambiamento sociale, possa fare da sfondo culturale nelle violenze di genere e nel loro epilogo più tragico, il femminicidio", come sottolinea il Circolo Pd di Lodi, che organizza l’incontro."Le leggi e le politiche possono svolgere un ruolo importante nel combattere il femminicidio, ma è essenziale affrontare le radici più profonde della violenza di genere nel patriarcato – spiegano gli organizzatori –. Ciò richiede un cambiamento culturale che sfidi le norme di genere dannose, promuova l’uguaglianza di genere e riconosca il valore e la dignità delle donne come individui autonomi e liberi". Su questi temi intervengono Paola Metalla (nella foto), presidente dell’associazione l’Orsa Minore odv, che gestisce il centro antiviolenza di Lodi “La Metà di Niente“; Danila Baldo, formatrice professionista sui temi della politica di genere, vicepresidente dell’associazione Toponomastica femminile e Alessandra Locatelli, psicologa e presidente dell’associazione Io per Te odv di Codogno, realtà che si occupa di sensibilizzare in merito alla violenza (fisica, verbale e psicologica) contro le donne. L’attrice Giusi Cremonese leggerà testimonianze di donne vittime di violenza. "Questi temi sono trasversali alla politica – dice Metalla –. A Lodi nel 2023 abbiamo accolto 248 donne: 187 hanno richiesto assistitenza psicologica. In 14 casi c’erano minori coinvolti".
Luca Pacchiarini