
Fabio Fisichella, responsabile dell’ufficio postale di San Fiorano
Codogno (Lodi), 6 marzo 2020 - Vedi la coda alle Poste e pensi: ok è tutto normale. Ti sposti qualche metro più in là e vedi che il calzolaio, l’agenzia immobiliare e il bar sono ancora chiusi e capisci che sei ancora nel pieno dell’emergenza coronavirus. Nel Basso Lodigiano ieri le Poste hanno riaperto a Fombio e Bertonico. Da stamattina lo faranno a Terranova de’ Passerini, mentre a Codogno, Casalpusterlengo, San Fiorano, Somaglia, Castiglione d’Adda, Maleo e Castelgerundo le persone hanno già potuto essere ricevute tra lunedì e martedì.
Un segnale di ripartenza per i 10 centri della zona rossa. Nei più grandi, è stato assalto fin da subito. Agli sportelli si sono presentati pensionati che avevano bisogno di riscuotere la pensione, ma anche clienti che avevano necessità di effettuare altre operazioni. In Posta si entra con le mascherine uno alla volta e gli altri ordinatamente aspettano all’esterno. Impiegati e direttori hanno anche loro le mascherine protettive. Significato il caso di Codogno, dove si è potuto riaprire dopo lo stop forzato di una settimana grazie a Donata Cobianchi, attualmente direttrice nella vicina Casalpusterlengo, ma che in mancanza di altri colleghi di pari grado in condizione di lavorare si è offerta volontaria per assicurare il servizio. «Abito a Santa Cristina e Bissone (Pavia) e avevo lavorato a Codogno già quattro o cinque anni fa – dichiara –. Mi è sembrato naturale offrire il mio aiuto per l’apertura dell’ufficio quando ne è emersa la necessità. Anche se in famiglia non tutti erano proprio d’accordo. Per superare il check-point delle forze dell’ordine ho avuto un permesso speciale. Codogno? È una cittadina di solito molto vivace. Vedere le strade semideserte e i cittadini stanchi della situazione fa capire quanto anche uno scorcio di normalità come l’apertura dell’ufficio postale sia fondamentale. Chi entra sbriga velocemente la propria commissione e va via. Ad ogni sportello abbiamo il gel detergente».
Da Somaglia arriva la testimonianza della direttrice Laura Carrà. «I nostri clienti sono stati collaborativi – racconta –. C’è stato un boom di ricariche telefoniche perché banche e tabaccherie non hanno riaperto». A Casalpusterlengo la Protezione civile ha fatto da filtro all’ingresso per evitare assembramenti. «La reazione dei clienti ci riempie di gioia – dichiara il direttore Domenico Di Natale –, sono molto felici che l’ufficio abbia riaperto. In molti ci ringraziano». Fabio Fisichella, direttore a San Fiorano si è anche offerto volontario per la riapertura dell’ufficio di Castiglione d’Adda e qualche giorno è stato là. «Da mercoledì sono tornato nel mio ufficio di San Fiorano – dice –. Ho voluto riaprire l’ufficio subito pensando ai pensionati privi di carta libretto, quindi impossibilitati a ritirare la pensione agli sportelli automatici. Spero torni tutto presto alla normalità».