Galgagnano (Lodi), 30 ottobre 2019 - Tra azienda e sindacati è ancora muro contro muro. Sul caso dei licenziamenti alle ex Officine Curioni di Galgagnano ancora una fumata nera ieri al termine dell’incontro, il terzo in un mese, che si è tenuto nella sede di Assolombarda a Lodi in via Haussmann: i vertici della multinazionale americana Bw Papersystems, la società che dal 2011 ha rilevato l’attività delle Officine Curioni, che produce scatole in cartone ondulato di piccole dimensioni e con una linea per la fabbricazione dei quaderni, ha ribadito la volontà di chiudere il polo industriale, confermando i 60 esuberi a fronte di 81 dipendenti. Dal 4 novembre si aprirà la procedura che porterà alla chiusura dello stabilimento lodigiano fissata per il 19 dicembre (data che potrebbe essere posticipata al massimo a gennaio 2020).
«L’azienda non ci ha lasciato spiragli per provare a risolvere la questione - spiega Massimiliano Preti, il segretario provinciale Fiom Cgil di Lodi -. Abbiamo chiesto ancora di poter accedere al contratto di solidarietà, almeno per allungare di un anno il contratto dei lavoratori, tutti specializzati e con più di 50 anni.
Ma abbiamo ricevuto solo risposte negative. Inoltre ci hanno annunciato l’apertura della procedura e la chiusura dello stabilimento entro Natale. Ma non molliamo». Il prossimo capitolo sulla vicenda si aprirà in Regione Lombardia: il 7 novembre, dopo il sollecito del consigliere regionale di Italia Viva Patrizia Baffi, si terrà un’audizione straordinaria nella commissione Attività produttive e lavoro. Inatnto i sindacati attendono la convocazione al ministero.