"Ottimo accordo sul tempo tuta", che potrebbe fare da apripista in molte altre aziende del comparto alimentare. Così i sindacati del comparto alimentare Fai, Flai e Uila, definiscono l'intesa raggiunta lo scorso 6 agosto e approvata in assemblea a stragrande maggioranza dei lavoratori delle aziende Gescar e Inalca (Gruppo Cremonini) del sito di Ospedaletto Lodigiano il 7 agosto sul cosiddetto 'tempo tuta' cioè il tempo necessario agli addetti per indossare gli abiti da lavoro quando questi sono indispensabili per la propria sicurezza e la sicurezza alimentare della merce trattata.
Il tempo tuta? È lavoro
Da tempo varie sentenze di ogni livello indicano questo tempo necessario alla vestizione o svestizione quale tempo lavorativo a tutti gli effetti con diverse interpretazioni sui minuti occorrenti. Per i lavoratori del sito di Ospedaletto Lodigiano interessati al Tempo tuta (circa l’80% della forza lavoro) l’accordo prevede un montante di ROL (permessi individuali) aggiuntivi a quelli già previsti dal CCNL di 24 ore annue (ossia pari a 3 giorni lavorativi) a disposizione del lavoratore.
Ore di permesso retribuite
Tali permessi, fanno sapere i sindacati, matureranno indipendentemente all’effettiva presenza in servizio ( anche in caso di assenze per ferie, malattia, etc.). La quota più corposa delle nuove ROL sarà già a disposizione degli interessati nei prossimi mesi, da novembre 2024 (2 ore), le altre quote arriveranno a gennaio 2025 (15 ore), gennaio 2026 (4 ore ) e gennaio 2027 (3 ore) per un totale di 24 ore.
Ora il contratto ‘alimentare’
Le relazioni sindacali nel sito di Ospedaletto Lodigiano riprenderanno già a settembre per definire il passaggio dei lavoratori col contratto logistica in quello alimentare che sarà quindi l’unico CCNL applicato dai dipendenti di Gescar e Inalca. Ricordano infatti i sindacalisti del comparto alimentare di Cgil, Cisl e Uil “che il gruppo Cremonini, dopo varie pressioni sindacali, è rientrato tra i firmatari del nuovo CCNL Alimentare del 1/3/2024 dopo esserne uscito nel rinnovo del 2020. Obbiettivo del confronto saranno anche i livelli di inquadramento dei dipendenti che devono essere aggiornati alla professionalità della mansione svolta”.