Lodi, 27 novembre 2018 - Doveve essere solo un modo per avere un vantaggio competitivo sugli altri studi di commercialisti. Domenico Zucchetti, primo di cinque figli di un agricoltore lodigiano, però, capisce ben presto che quel programma per gestire in modo automatizzato le dichiarazioni dei redditi sarebbe servito a tutti i commercialisti. Storia di 40 anni fa. Adesso la Zucchetti, quartier generale indiscutibilmente a Lodi, è la prima software house italiana e si rivolge ad imprese di qualsiasi settore per la gestione dei processi aziendali con 1.700 soluzioni. Sofwtare usati dall’Eni per gestire le piattaforme offshore come dall’Onu a New York. Il fondatore ha creato la fortuna della società a colpi di intuizioni, i figli Alessandro e Cristina, alla guida della società del 2008, l’hanno fatta diventare grandissima con un fatturato passato da 220 a 446 milioni. «La Zucchetti è nata dallo sviluppo di un software per i commercialisti che non esisteva – racconta Alessandro Zucchetti, presidente della società – È stata una grande innovazione pensando alla situazione di allora. Negli anni, però, abbiamo cercato di fare un’evoluzione. Del resto, nel mondo dell’It, questo è stato un passaggio obbligato».
Che cosa sente di avere portato che mancava?
«Mio padre lo stimano tutti in azienda. La nostra storia era già molto importante per le sue intuizioni. Io ho solo cercato di portare razionalità con i suoi vantaggi e svantaggi. Il passaggio generazionale, però, è stato facile per un altro motivo».
Quale?
«Prima di fare il passaggio generazionale è stato selezionato per tempo dal fondatore un management di figure carismatiche e molto affidabili che portano avanti le varie divisioni aziendali. Queste persone scelte da lui sono, adesso, la colonna portante della società. Siamo un’azienda di servizi e le persone sono fondamentali».
Quali sono state, secondo lei, le svolte più importanti?
«Quello che vendevamo tantissimo alcuni fa, non è quello che vendiamo di più oggi. Tutti ci riconoscono la leadership nei gestionali per tutti i business aziendali. La svolta è stata proprio questa: il passaggio graduale a soluzioni per la gestione delle attività aziendali di ogni genere. Completare il nostro business con le attività per le aziende è stato cruciale: adesso su 5mila clienti che acquisiamo mediamente ogni anno più di 4mila sono aziende».
Negli ultimi anni avete portato a termine numerose acquisizioni. È il modello di crescita che continuerete ad adottare?
«Stiamo crescendo tanto dal punto di vista organico. Le acquisizioni, però, ci permettono di completare la nostra offerta. Per prima cosa ci consentono di raggiungere nuovi mercati in modo molto più rapido. Dietro alle acquisizioni, comunque, c’è anche una ragione tecnica. Inseriamo subito la singola offerta della società acquisita nel nostro pacchetto con un livello di integrazione che altrimenti sarebbe difficile da ottenere».
Il 20% del vostro fatturato viene realizzato all’estero. Avete margini di crescita?
«Siamo in Brasile con l’offerta di gestionali aziendali e in Francia, Germania e Svizzera per la vendita di soluzioni per la gestione del personale e anche per il mercato della ristorazione e hospitality. In Romania per quanto riguarda le soluzioni Hr e Erp, oltre a Bulgaria, Polonia e Ungheria tramite rivenditori. Siamo in Spagna e Sud America, mediante l’acquisizione della società spagnola Solmicro. Negli Usa, invece, siamo attivi con i sistemi di controllo accessi e rilevazione presenze. Mentre in Bahrein, Messico, Qatar e diversi Paesi del mondo lo siamo per le soluzioni di gestione di impianti sportivi. La crescita all’estero, se paragonata a quella interna, è ancora bassa. Nel nostro caso, comunque, non basta avere un buon prodotto. Spesso, senza partner locali, è difficile penetrare un nuovo mercato proprio per le differenze sostanziali che ci sono tra Paese e Paese».
Quanto investite in ricerca e sviluppo?
«L’innovazione è costante e continua e spesso si basa sull’esperienza diretta dei nostri dipendenti e dei nostri clienti. Per fare un esempio, abbiamo un team di ingegneri che si occupa solo di sviluppare nuove soluzioni di intelligenza artificiale. In generale, comunque, sulle oltre 4mila persone che attualmente lavorano nel gruppo Zucchetti oltre mille sono esclusivamente dedicate alla funzione di ricerca e sviluppo. Nemmeno le multinazionali hanno un team così numeroso».
Come saranno i software con i quali le aziende gestiranno le proprie attività nel futuro?
«Tra alcuni anni tutte le soluzioni per le aziende saranno in cloud senza la necessità di supporti fisici. Le grandi società hanno già iniziato. Del resto, le aziende possono avere numerose sedi e questo crea l’esigenza di poter accedere alle piattaforme da qualsiasi dispositivo. Noi siamo pronti per questo cambiamento».