Lodi, 9 novembre 2021 - All’assemblea nazionale dell’Associazione nazionale comuni italiani, svolta a Parma e dove è intervenuto anche il presidente Sergio Mattarella, si è parlato del caso dell’ex sindaco di Lodi Simone Uggetti. L’ex primo cittadino era stato accusato di aver commesso ingerenze nella redazione di un bando relativo alla gestione di due piscine scoperte, fino all’arresto, poi ai domiciliari, alla liberazione, alla condanna a 10 mesi in primo grado e infine all’assoluzione in secondo grado. E’ stato quindi mostrato un video che ne riassume l’arresto, con tanto di suo commento.
Tra i vari discorsi è intervenuto Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente Anci, che ha più volte ribadito quanto non sia giusto che, in Italia, i sindaci abbiano responsabilità a 360 gradi e debbano rischiare personalmente per tutto ciò che riguarda le località che amministrano. “Nel mezzo ci sono le vite delle persone, delle famiglie di quelle persone che spesso, sono umiliate e distrutte” ha commentato, riferendosi al caso Uggetti di Lodi. “Simone Uggetti, ex primo cittadino della città, è stato denunciato, condannato e poi assolto in appello dopo cinque anni. La fascia non gliela possiamo restituire noi, ma volevamo però restituirgli la dignità” ha insistito Decaro. E
E’ seguito un video di Simone Uggetti che ha testimoniato: ”Mentre la guardia di finanza mi accompagnava in diversi posti, in una stanza per prendermi le impronte, al riconoscimento, o nel mio ufficio, con procedure che nemmeno conoscevo, ero incredulo di ciò che mi stava succedendo. Dicevo che tutto ciò che ho fatto, il mio impegno e la mia vita sono sempre stati unicamente dedicati all’interesse della mia città – e ancora _ . Prima della Corte, che ringrazio, lo hanno riconosciuto centinaia di persone e cittadini, anche chi non conoscevo, che mi hanno detto “ho pregato per te”, ringraziandomi”. Uggetti ha aggiunto:”La misura cautelare è stata una situazione pesante, non tanto per i 10 giorni a San Vittore o i 25 giorni agli arresti domiciliari, ma per tutto ciò che segue nella vita di una persona. La mia vita è stata completamente stravolta, la vita di una comunità è stata completamente stravolta”. “Spero si preghi per i malati, non per i sindaci – ha proseguito Decaro – Noi sindaci dobbiamo avere il diritto di guardare in faccia i cittadini, che magari si lamentano per qualcosa, senza avere paura del sospetto. Perché questo vuol dire far crollare la fiducia nell’istituzione per eccellenza. Si deve trovare un antidoto efficace per arrestare il fenomeno della paura della firma, perché altrimenti ci perdono i cittadini”. Poi ha ricordato che i sindaci rispondono penalmente per esiti nefasti delle alluvioni, crolli di palazzine, bambini che si schiacciano un dito, tutto. “Credo non sia giusto debbano pagare personalmente solo per il fatto di essere sindaci. Si deve definire in modo più netto il confine delle nostre responsabilità” ha concluso il presidente di Anci.