Codogno (Lodi) – Il Comune alza le barricate davanti al parco solare: sono state protocollate ieri le osservazioni con le quali l’amministrazione del sindaco Francesco Passerini ha messo nero su bianco le proprie istanze contrarie fatte recapitare alla società proponente, la Five-E Italy Green srl di Milano la quale il 23 dicembre scorso aveva presentato in municipio una procedura semplificativa autorizzata (Psa) per la realizzazione di un maxi impianto fotovoltaico alla frazione Triulza, tra via Botti e via Veneranda Belloni. Un progetto “monstre” esteso su 138 mila metri quadrati di terreno agricolo che, se non vi fosse stata alcuna opposizione, avrebbe ottenuto il placet da domani in avanti, cioè un mese esatto dopo.
Ed invece l’esecutivo ha voluto da subito schierarsi per il no ottenendo anche il mandato popolare scaturito dall’assemblea dell’8 gennaio scorso al circolo Arci della piccola località durante la quale i residenti hanno promesso battaglia. Il Comune ha messo nero su bianco tutta una serie di motivi per respingere al mittente l’insediamento grande come venticinque campi da calcio e più che procedurale (la normativa è molto blanda in merito e favorisce questa tipologia di impianti), l’alzata di scudi si basa su motivazioni legate all’aspetto paesaggistico e di vicinanza eccessiva alle abitazioni e alla chiesa.
“Infatti, nel documento, il Comune ribadisce che l’impianto ricade in area non idonea in quanto si trova nel perimetro dei cinquecento metri dalla chiesa di Santa Maria Assunta da considerarsi vincolata - si sottolinea nella nota -. Inoltre la dichiarazione di disponibilità dei terreni, enunciata dall’impresa, non considera che le aree considerate catastalmente come “acque” sono ad uso esclusivo del demanio, fatto salvo che si dimostri il contrario documenti alla mano”. Quindi vi sono motivi che “rappresentano un ostacolo all’accoglimento della pratica”. A questo punto, il privato ha dieci giorni di tempo per presentare le osservazioni; successivamente il Comune darà la propria risposta definitiva che potrebbe essere negativa e, a quel punto, la società proponente avrebbe la facoltà di presentare ricorso al Tar oppure un progetto nuovo e diverso.