LORELLA CAPPARUCCI
Magazine

Alessandro Borghese: “Ho un figlio maschio che non ho mai incontrato. Con Wilma 17 anni di colpo di fulmine. L’anello col teschio? Quello del nostro fidanzamento”

Lo chef tra idee, cucina e famiglia: “Geloso delle mie figlie, mi do i pizzicotti e taccio. Il maschio ha 19 anni, ho saputo di essere padre molto tempo dopo la sua nascita: l’ho riconosciuto e sono un puntuale sostenitore”. Nel 1994 la “disavventura” sull’Achille Lauro: “Avevo 18 anni. Mia madre Barbara Bouchet accese la tv e vide la nave a fuoco”

Alessandro Borghese, 48 anni, cuoco, conduttore televisivo e imprenditore. Il suo “Quattro ristoranti“ è all’undicesima stagione

Alessandro Borghese, 48 anni, cuoco, conduttore televisivo e imprenditore. Il suo “Quattro ristoranti“ è all’undicesima stagione

Milano – Turbolenza terrificante a bordo, l’aereo balla di brutto, passeggeri fuori controllo, urla e pianti.. Due posti liberi più avanti, lui dice a lei: “Spostiamoci”. Ma lei capisce: “Sposiamoci. E risponde emozionata: siiiii”.

E com’è finita?

“Beh, Non ho voluto deluderla e l’ho sposata davvero”.

Il lui in questione è Alessandro Borghese, lo chef protagonista di “Quattro ristoranti”, il cuoco rock della tv che piace anche per la simpatia. Arriva nel suo ristorante di Milano “Ab - Il lusso della semplicità”, dove è stata inaugurata la mostra fotografica “Emozioni scomposte” di Luca Rossato. Si fa largo fra gli invitati al vernissage, saluta tutti con calore: quasi 1 metro e 90, uniforme da chef, capelli raccolti da un elastico in uno chignon.

Da dove arriva?

“Vengo da Roma, poi andrò a Venezia nell’altro mio ristorante, la settimana scorsa ero nelle Marche per la trasmissione “Quattro ristoranti”. Settimana prossima a Cefalù e il 26 aprile a Montecarlo per la “Cena a quattro mani” all’Hotel de Paris”.

È un fiume in piena. Alle dita quattro anelli d’argento. “Questo con il teschio è l’anello di fidanzamento, me lo ha regalato mia moglie”. Poi mette una mano all’interno del colletto della “divisa” e tira fuori il rosario di Santa Teresina: “Mi protegge anche dall’invidia e dal malocchio” (ride di gusto, ndr).

Lei è nato a San Francisco, ha vissuto a Roma, Parigi, Londra, New York. Come mai ha scelto Milano?

“Qui ho trovato l’amore, ho sposato Wilma (Oliviero ndr), abbiamo messo su famiglia e ho scelto di stabilirmi in città. Sono romanissimo sotto tanti punti di vista ma ho un’attitudine milanese. Milano è l’unico luogo in cui sono preciso, puntuale”.

Iniziamo da dove tutto è partito: la passione per la cucina.

“È nata grazie a mio padre, napoletano, che la domenica preparava gli spaghetti “a vongole”, come si dice a Napoli. Ho iniziato cucinando a casa dei miei. I miei genitori sono stati i primi sponsor. Non ho avuto maestri blasonati, non ho fatto le grandi cucine stellate. Sono un self-made man. In Francia ho lavorato anche da Ducasse. Ho fatto mille esperienze in molti piccoli ristoranti: sono stati la mia palestra di vita in Italia e all’estero”.

Poi la svolta.

“Decisi di imbarcarmi sulle navi. È stata la mia università galleggiante gastronomica. Ho viaggiato per il mondo, ho conosciuto tante persone: tre anni a bordo, sono maturato e mi sono anche divertito”.

E quella “famosa” disavventura a bordo.

“Ero sull’Achille Lauro al largo della Somalia, era il 1994. Avevo 18 anni. Nave in fiamme, inclinata. Mia madre (Barbara Bouchet, ndr) accende la tv e vede la mia nave a fuoco. Chiamò anche il Presidente della Repubblica, un casino”.

In mare aperto senza poter avvisare.

“Sono stato per tre giorni e tre notti su un canotto. È stata durissima”.

Il ritorno a casa, il lavoro. E all’improvviso la porta della tv che si apre.

“Mia madre mi dice: c’è una mia amica che sta facendo dei provini. Arrivò la tv satellitare, Discovery e il primo canale tematico dedicato alla cucina. E poi Real Time e “Cortesie per gli ospiti”, che ora hanno appena riproposto: io sono l’originale però. E di seguito “L’Ost”, “Fuoco e fiamme”, Celebrity Chef... Ho iniziato 20 anni fa con la cucina in tv”.

Fino ad arrivare a “Quattro ristoranti” su Sky e Tv8.

“Sto girando l’undicesima stagione”.

Il piatto che la identifica.

“Cacio e pepe. Mi ha dato tanto, ho proposto la mia versione. Ha sempre successo”.

E quello che preferisce come cliente?

“La cacciagione: sono amante delle interiora, la trippa, le coratelle, le animelle”.

Il suo chef mito?

“Non ce l’ho. Io amo l’artigianato della cucina, il cuoco per me è un artigiano, non è un artista. Il mio piatto si mangia, non è solo da guardare”.

Nuove passioni?

“I cavalli: mia moglie e le mie figlie mi hanno coinvolto in questo mondo. Ho aperto una società che si chiama “Gbk”. E la seconda passione, le nuove tecnologie: sono socio fondatore della start up “Joy Key”, una piattaforma di intrattenimento. La lanceremo a giugno”.

“Entriamo” nella sua famiglia. Il primo incontro con sua moglie?

“Ero a Milano per un’intervista. E chi mi doveva intervistare si chiamava Wilma. Un nome che mi ha incuriosito, mi suonava molto antico. Quando l’ho vista, devo dire che Wilma non era per niente antica. Lei ha lavorato anche in tv: ha partecipato al “Tg rosa”, A “Ok, il prezzo è giusto”. Io non sono mai stato fidanzato ufficialmente, avevo storielle. Lei dopo 6 mesi l’ho sposata”.

E avete festeggiato 17 anni di matrimonio.

“Ma forse il segreto è stato questo. Abbiamo due figlie stupende: Arizona, nata nel 2012 e Alexandra nel 2016. Io sono gelosissimo delle mie figlie”.

E come si comporta? Niente uscite?

“Nooo, mi do i pizzicotti per stare zitto e le lascio fare”.

Lei non ha mai nascosto di avere anche un figlio maschio.

“Si, non è un segreto. Ha 19 anni. Ho saputo di essere padre molto tempo dopo la sua nascita. L’ho riconosciuto e sono tuttora un puntuale sostenitore. Non ho avuto il modo di conoscerlo”.

Cioè non lo ha mai visto?

“Si, l’ho visto su Internet”.

Magari anche lui guarderà le sue foto su Internet.

“Può essere, assolutamente”.

Però la prima mossa non l’avete fatta nessuno dei due.

“Ci sono dinamiche un po’ particolari in cui non posso entrare”.