Roma, 17 aprile 2022 - E' morta a 77 anni Catherine Spaak, attrice, cantante, conduttrice televisiva e ballerina belga naturalizzata italiana. Due anni fa era stata colpita da un'emorragia cerebrale. Un secondo episodio l'aveva colpita a luglio a Sabaudia, dov’era in vacanza.
L'attrice era stata quindi ricoverata d'urgenza a Roma. Era seguito un lungo calvario al San Camillo. La speranza si era riaccesa con una timida ripresa. Fino all'aggravarsi delle condizioni, nell'ultimo mese. Tra le prime reazioni, quella del ministro alla Cultura, Dario Franceschini. “Apprendo con dolore della scomparsa di Catherine Spaak, artista poliedrica, colta ed elegante che nel nostro Paese ha trovato una casa che l’ha accolta e amata. Mi stringo ai familiari e agli amici in questa triste giornata”.
Sommario
- Destino
- La figlia strappata
- Quattro mariti
- La malattia
- La 'ninfetta'
- Conduttrice in tv
- Il ricordo di colleghi e fan
Destino
Proprio fra le dune di Sabaudia era ambientato il film che la rivelò adolescente, "La voglia matta". Su quel set - dove recitava anche uno splendido Ugo Tognazzi - aveva conosciuto Fabrizio Capucci, fratello dello stilista Roberto, suo futuro marito e papà della figlia, Sabrina.
La figlia strappata
Catherine Spaak non aveva mai superato il dolore per quella bambina che le era stata strappata. Mamma giovanissima, rimase incinta a 17 anni. Uno scandalo, nell'Italia del 1962. Ma il matrimonio riparatore non funzionò. Così l'attrice scappò di casa con la bimba ma venne denunciata e quindi arrestata.
Quattro mariti
La Spaak si sposò altre tre volte. Da Johnny Dorelli, l'amore di 15 anni, ebbe il secondogenito Gabriele. In terze nozze sposò l'architetto Daniel Ray, nel 2013 Vladimiro Tuselli, ex comandante di navi.
La malattia
A ottobre 2020 aveva confidato sulla malattia: "Ho avuto un'emorragia cerebrale, ho perso la vista e non riuscivo a camminare. Ora ne rido, bisogna prendere le cose con leggerezza". E ancora: "La malattia, il dolore non sono una vergogna". Aveva poi ringraziato medici e infermieri definendoli 'angeli', perché l'avevano rimessa in piedi da condizioni gravissime, " a gennaio non vedevo più, non sapevo più camminare, avevo perso la vista".
La 'ninfetta'
Catherine Spaak aveva debuttato nel cinema giovanissima, appena quindicenne con 'Dolci inganni' di Alberto Lattuada, era il 1960 e l'Italia rimase turbata dal suo personaggio della 'ninfetta'. Indimenticabili “La voglia matta” di Luciano Salce e “Il sorpasso” di Dino Risi. E divenne un modello per le ragazze. Recitò ne “La noia” (1963) di Damiano Damiani, “La bugiarda” (1964) di Luigi Comencini, “L’armata Brancaleone” (1966) di Mario Monicelli, “Adulterio all’italiana” (1966) di Pasquale Festa Campanile, “Febbre da cavallo” (1976) di Steno.
Conduttrice in tv
Negli anni 80 diventa conduttrice tv. Dal 1985 al 1988 conduce le prime tre edizioni di Forum all’interno di Buona Domenica su Canale 5. Ma il suo successo televisivo più grande è il talk-show Harem condotto per 15 edizioni su Rai 3, trasmissione nata da una sua idea.
Il ricordo di colleghi e fan
Classe, garbo, eleganza, talento, fascino aristocratico: così colleghi e fan ricordano Catherine Spaak su Twitter. "Gentile garbata , per me con il suo ‘harem’, una musa ispiratrice. Mi dispiace moltissimo RIP #CatherineSpaak", scrive Simona Ventura. "Libera, affascinante, misteriosa, discreta... ciao #catherinespaak", è il ricordo di Antonella Clerici. "Un dolore forte. Ciao, Catherine", la testimonianza di Rita Dalla Chiesa. "Donna straordinaria, attrice ineguagliabile… L’ho sempre stimata per il rigore professionale e per la profonda sensibilità… Sono da sempre una sua ammiratrice, e lo sarò per sempre", dice Barbara D’Urso.
Donna straordinaria, attrice ineguagliabile… L’ho sempre stimata per il rigore professionale e per la profonda sensibilità… Sono da sempre una sua ammiratrice, e lo sarò per sempre #catherinespaak #gliartistinonmuoionomai🌹 pic.twitter.com/JlRfstDCnJ
— Barbara d'Urso (@carmelitadurso) April 17, 2022