PAOLO GALLIANI
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Guida Gambero Rosso 2025: nuova geografia da gourmet. Dietro Cracco e “Da Vittorio” c’è un’avanguardia del gusto

Andrea Aprea a Milano e il “Dina” di Gussago scalano l’alta classifica “Ristoranti d’Italia”. A Lomazzo Elena Orizio è la regina dei dolci. Tra le trattorie, da Gaggiano la new entry al top

Dall’alto a sinistra: Elena Orizio (Lomazzo), di fianco Alberto Gipponi (Gussago). Sotto a sinistra Fabio Abbattista (Milano), a destra Diego Rossi (Milano)

Milano – Forse non infallibile. Ma sicuramente illuminante, attenta com’è a intercettare il buono ma anche il nuovo della ristorazione moderna. Normale accendere i riflettori sulla guida “Ristoranti d’Italia 2025” del Gambero Rosso. E istintivo cercare fra i 2.425 indirizzi censiti in Italia il best of tra Garda e Ticino. E allora, via con le segnalazioni. Entra nel gotha dei migliori locali della Lombardia il “Dina” di Gussago (Bs) guidato da Alberto Gipponi che è uno dei più ispirati chef del Belpaese. E lo fa ricevendo dal Gambero un commento – “se la cucina è gesto di memoria, il futuro incomincia oggi” - che dice molto di questo cuoco visionario premiato con le “3 forchette e 90 centesimi”.

Esattamente come Andrea Aprea che è l’altra bella novità d’alta classifica, interprete, a Milano, della più raffinata cucina napoletana contemporanea. E nel ristretto drappello degli 11 migliori indirizzi lombardi è interessante rilevare il primo posto assoluto a pari merito (3 forchette e 93 centesimi) dei ristoranti “Cracco in Galleria” di Milano e “Da Vittorio” di Brusaporto (Bg). Senza dimenticare i nuovi sbarchi nelle pagine della guida. Tra gli altri, quello del pugliese Fabio Abbattista, “voce” sonante del Certosa District che sta ridisegnando la geografia e l’immagine della periferia Nord-Ovest di Milano e che il Gambero Rosso saluta attribuendo al ristorante Abba “2 forchette e 80 centesimi” di tutto rispetto.

Attesissimi i riconoscimenti speciali. Premio “Tradizione futura” a Emin Haziri di Procaccini a Milano e a Tommaso Bonseri Capitali del Mountain Lodge a Valfurva (So). Ma il titolo più gratificante, quello di “pastry chef dell’anno”, è stato assegnato a Elena Orizio della Trattoria Contemporanea di Lomazzo (Co). Nome e cognome da memorizzare: i suoi dolci, i suoi lievitati e i suoi pani sono un omaggio al passato e, insieme, un assaggio gustoso e quasi onirico nel sapori cari alla Next Gen. Altra voce importante della Guida, quella delle trattorie. In Lombardia solo 6 si guadagnano la valutazione massima e anche qui c’è una new entry: la “Trattoria del Gallo” di Gaggiano (Mi) celebrata per i suoi piatti che raccontano il territorio, giudizio condiviso con le altre 5 locande al vertice, ovvero la Trattoria Visconti dal 1932 ad Ambivere (Bg), La Madia di Brione (Bs), il “Caffè La Crepa” di Isola Dovarese (Cr), l’Osteria della Villetta di Palazzolo sull’Oglio (Bs) e la milanesissima “Trippa” di Diego Rossi e del socio Pietro Caroli, considerato un vero e proprio “fenomeno” all’ombra della Madonnina, visto la popolarità (sold out tutte le sere) che ormai vanta tra i gourmet.

Migliore wine bar lombardo, il “Ciz Cantina e Cucina”, sempre a Milano, città che si aggiudica una new entry anche tra i migliori bistrot, ovvero con la valutazione più prestigiosa delle “3 Tavole”: è il “Silvano Vini e Cucina” aperto da Cesare Battisti (Ratanà) e dal socio Vladimiro Poma nel quartiere NoLo, peraltro unico a vantare tanto riconoscimento assieme al “Lanzani Bottega&Bistrot” di Brescia. Altra conferma, quella degli strepitosi ristoranti “Iyo Experience”, “Ba Restaurant” e “Gong Oriental Attitude” dei fratelli Claudio, Marco e Giulia Liu, i soli locali cosiddetti “etnici” (sarebbe ora di definirli semplicemente “internazionali”) a vedersi attribuire i “3 Mappamondi”.

Non è tutto. Il simbolo “smile” per il miglior rapporto qualità-prezzo se lo aggiudica “Il Colmetto” di Rodengo Saiano (Bs) e tra i ristoranti d’avanguardia si segnalano il Dina e La Madia, ma anche il Materia di Cernobbio, Contrada Bricconi di Oltressenda (Bg), il Grow Restaurant di Albiate (MB). E nuovamente la Trattoria Contemporanea di Lomazzo (Co) con la sua giovane brigata capeggiata da Davide Marzullo, locale tra i più accreditati in Italia nel conciliare il rispetto della tradizione con l’upgrade dell’innovazione. Il Gambero riferisce di “piatti dalla sfrenata inventiva”. E in tempi di diffusa omologazione, è un super complimento.