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Max Laudadio e la sua troupe aggrediti durante un servizio di Striscia la Notizia: paura e frattura del gomito per il cameraman

Il 54enne, varesino d’adozione, si trovava a Padova per un servizio sui compro oro abusivi nei pressi della stazione. Trenta giorni di prognosi al collega, e denuncia

Max Laudadio, inviato di Strsicia la Notizia (frame video) e il cameraman con il gesso al braccio dopo un'aggressione durante un servizio

Max Laudadio, inviato di Strsicia la Notizia (frame video) e il cameraman con il gesso al braccio dopo un'aggressione durante un servizio

Varese, 2 febbraio 2025 – Max Laudadio e la sua troupe vittime di una violenta aggressione, il 31 gennaio scorso. L’inviato di Striscia la Notizia, originario di Pistoia, ma varesino d’adozione, e il suo cameraman sono stati presi di mira durante un servizio sui compro oro abusivi nei pressi della stazione di Padova.

Il 53enne stava parlando con alcuni ragazzi che erano stati ripresi dalle telecamere nascoste mentre trattavano per comprare l’oro quando, tutto a un tratto, la situazione ha iniziato a scaldarsi. I giovani hanno cominciato a minacciare e a dare spintoni a Laudadio finché uno di loro ha preso dal cestino di una bicicletta un tubolare di ferro e lo ha scagliato contro il cameraman del tg satirico di Canale 5.

Sono stati attimi di terrore per la troupe televisiva.  Dopo l’accaduto il cameraman ha riportato una frattura al gomito: sono 30 i giorni in cui dovrà portare il gesso.

Per i tre ragazzi, tra cui due minorenni e con gravi precedenti penali alle spalle, è stato disposto il Daspo urbano con tanto di avvisi orali con foglio di via obbligatorio dalla città. 

Max Laudadio, da Milano a Varese

Max Laudadio è uno degli inviati storici di Striscia la Notizia. Da più di 20 anni passa otto mesi all’anno a smascherare truffe, evasori fiscali, irregolarità e altri orrori quotidiani per il tg satirico di Antonio Ricci. 

Nato in Toscana, ha vissuto più di vent’anni a Milano e da qualche anno ha scelto di spostarsi nel Varesotto. Vive con la sua famiglia in una casa a Cuasso al Monte, in una villetta immersa nel verde. “Adoro la natura e viverci in mezzo mi rigenera continuamente, ma di base devo ammettere che non ho mai avuto l’indole per vivere nella metropoli. All’inizio per il mio lavoro era obbligatorio, adesso fortunatamente si riesce a lavorare a Milano e vivere da altre parti”, ha raccontato tempo fa in un’intervista.  

Qui ha anche fondato l’associazione On per la salvaguardia della natura. “Ho apprezzato talmente tanto questo territorio, che mi sono impegnato in prima persona per tutelarlo”.