Al momento Daniele è ancora in sedia a rotelle, e non è dato sapere se tornerà a camminare. Ma i progressi fatti sin qui sono comunque tanti, anche perché l'impegno per guarire è stato da subito preso con grande serietà. “Mi sveglio, prego, faccio colazione e poi l’allenamento-riabilitazione. Dopo che ho pranzato, riposo e di nuovo allenamento-riabilitazione”, aveva raccontato in un'intervista poco prima di Natale. C'è anche la riabilitazione in ospedale: “Due volte a settimana vado al San Raffaele, lunedì e giovedì”.
“Ora sto imparando di nuovo a vivere, a parlare, a respirare, a deglutire e mangiare”, aveva detto ospite di Silvia Toffanin a ‘Verissimo’ i primi di dicembre. E aveva rivelato il suo sogno più grande, che ha ribadito in un'intervista al settimanale Chi, proprio in occasione dell'uscita del suo libro. "Prima sognavo di essere il campione del mondo, il re della boxe, il più forte e il più grande. Ora il mio sogno è quello di tornare a camminare. Ci sto riuscendo, piano, piano".
"È colpa della boxe quello che mi è capitato? Sì, in parte sì. Ma questo mi fa pensare che sia parte, che è tutto parte di un processo, è parte di tutto quello che devo e dovevo passare". Ma Daniele non ha rimpianti: "Rifarei al 100% tutto quello che ho fatto senza ripensamenti”. La Nobile Arte è uno sport pericoloso? “Oggi, purtroppo, penso che un po’ lo sia. Con le botte che si prendono in testa, e in altre parti del corpo, bisogna stare molto attenti”.