REDAZIONE MANTOVA

Drone blocca decollo dell’elisoccorso al lago Sorapis sopra Cortina

A bordo una donna di Mantova ferita. La zona è presa d’assalto dai turisti e non è stato possibile capire chi fosse il pilota del mezzo telecomandato. L’ira di Zaia: inaccettabile

Il soccorso di una donna ferita in quota è stato ostacolato da un drone in volo. Nel riquadro, il lago Sorapis

Il soccorso di una donna ferita in quota è stato ostacolato da un drone in volo. Nel riquadro, il lago Sorapis

Cortina d’Ampezzo (Belluno), 12 agosto 2024 – “Inaccettabile”: così il presidente del Veneto, Luca Zaia, bolla quello che è avvenuta in cima a una delle passeggiate più gettonate dell’estate cortinese, quella che sale al rifugio Vandelli e al bellissimo lago Sorapis. Un sentiero che ha anche tratti scoperti non proprio banali. E – proprio perché è segnalato in tutte le guide come un’escursione da non perdere – non è infrequente vederlo percorso da persone non adeguatamente attrezzate. Non sappiamo se sia questo il caso, ma certo è che a richiedere l’intervento vicino al lago Sorapis è stato proprio il gestore del Vandelli: una donna di 51 anni di Mantova non riusciva più a camminare per un trauma a un piede. Impossibile per lei affrontare la lunga discesa verso valle. La donna è stata medicata dal gestore e sorretta fino alla piazzola vicino al lago dove, poco dopo, è arrivato l’elicottero dei vigili del fuoco.

La donna è stata caricata a bordo e stava per essere trasportata in ospedale. Ma un drone in volo proprio sopra all’aerea ha impedito il decollo del velivolo sanitario con la ferita.

Il drone, manovrato da uno sconosciuto, si è mantenuto sulla verticale della rotta di decollo dell’elicottero. E, visto che l’area del laghetto montano era piana di gente, non è stato possibile individuare chi fosse il pilota e si è dovuto attendere che il piccolo velivolo telecomandato si allontanasse.

L’ira di Zaia: inaccettabile

Il governatore del Veneto giudica l’episodio “estremamente grave e assolutamente inaccettabile. Condanno con forza l'irresponsabilità di chi ha manovrato il drone, mettendo a rischio la vita dell'escursionista ferita e intralciando il lavoro delle squadre di soccorso”.

“Troppi interventi per persone incapaci”

Zaia ha poi sottolineato che, spesso, i soccorritori sono costretti a intervenire con vere emergenze sanitarie ma per l’incapacità degli escursionisti a proseguire: “ I dati del Soccorso Alpino Veneto e del SUEM 118 ci dicono che quest'anno sono stati registrati il 3% di interventi in più rispetto al 2023 e il 12% in più di persone soccorse. Solamente dall'inizio di giugno, gli interventi del Soccorso Alpino sono stati 353. Non è accettabile però apprendere che di queste operazioni di soccorso il 21%, 95 persone soccorse, riguardava persone completamente illese ma bloccate in montagna per incapacità. Inoltre, 63 persone, il 14% del totale, sono state soccorse dall'inizio di giugno per la perdita d'orientamento. La montagna non è un parco divertimenti all’aperto, deve essere affrontata con più rispetto e conoscenza”.

Il governatore ha anche evidenziato la necessità di intervenire sulla normativa vigente per l'utilizzo dei droni a scopo ludico: "L'utilizzo di droni deve essere sempre ponderato e responsabile, soprattutto in zone di alta frequentazione turistica e dove sono in corso operazioni di soccorso”.