REDAZIONE MANTOVA

Uccise la suocera che gli negò il prestito: Enrico Zenatti condannato all’ergastolo anche in Cassazione

L’agricoltore vent’anni fa fu assolto in Appello dall’accusa di aver assassinato due escort

Enrico Zenatti e la casa del delitto

Enrico Zenatti e la casa del delitto

Roverbella, 16 ottobre 2024 – Vent’anni fa evitò il carcere, venendo assolto dall’accusa di aver assassinato due escort. Ora, però, Enrico Zenatti, agricoltore originario di Custoza, località nel Veronese nota per essere stata terreno di battaglia in due occasioni durante il Risorgimento, dovrà terminare il resto dei suoi giorni in cella. 

Verdetto definitivo

La condanna all’ergastolo subita dal 56enne per l’omicidio della suocera, uccisa per avergli negato un prestito di 15mila euro, è diventata definitiva dopo che la Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d’Assise d’appello di Brescia. Il ricorso degli avvocati è stato rigettato.

Gli altri omicidi

Zenatti era stato condannato in primo grado e poi assolto sia in appello che in Cassazione, tra il 2006 e il 2009, per l'uccisione di due escort sudamericane a Verona, la prima nel 2003 e la seconda nel 2004. 

L’assassinio della suocera

L'omicidio si era verificato nella casa di Malavicina di Roverbella, nel Mantovano, dove Zenatti e la suocera Anna Turina abitavano, il 9 dicembre 2021.

Al culmine di una lite con la donna, 73 anni, che gli aveva negato i soldi chiesti in prestito, Zenatti l'aveva assalita da dietro, mentre stava salendo le scale, colpendola con un coltello. La donna era caduta rovinosamente perdendo i sensi e lui, credendola morta, se n'era andato ad aprire il negozio di frutta e verdura che aveva in paese.

A trovare la donna, che nel frattempo si era ripresa, era stata la figlia che poi ha chiamato al telefono il marito per avvertirlo di quanto successo. Zenatti, una volta tornato a casa, aveva allontanato i parenti con la scusa di soccorrere l'anziana e, invece, l'aveva finita con une serie di coltellate alla gola, per poi allontanarsi e sbarazzarsi dell'arma, mai più trovata.