T.P.
Cronaca

Mantova, dalle multe alla proposta: "Il muro dei femminicidi può diventare un simbolo"

Si apre forse uno spiraglio nella feroce querelle che sta dividendo le esponenti di “Non una di meno Mantova” e l’amministrazione comunale

Il muro

Mantova - Nessuno toccherà il ‘muro dei femminicidi’ . Anzi, se verrà richiesto potrà diventare il luogo dove esprimere la protesta contro l’odiosa violenza. Si apre forse uno spiraglio nella feroce querelle che sta dividendo le esponenti di “Non una di meno Mantova” e l’amministrazione comunale. Il casus belli è costitutito da due multe da 500 euro comminate ad altrettante esponenti del gruppo per aver imbrattato due beni pubblici: una ciclabile sulla quale è stata tracciata una scritta con lo spray e il muro di un frequentato sottopasso, quello di Porta Mulina a Belfiore, sul quale sono stati apposti i nomi delle donne e degli appartenenti alla comunità Lgbtquia+ (lesbiche, gay e chiunque non si definisca eterosessuale) uccisi per mano di un uomo. Quest’anno i nomi sono già 79.Le scritte però sono state sanzionate dai vigili mantovani che nel loro verbale, per di più, parlano di "presunti femminicidi".

Quanto basta per innescare una polemica sui social: le due multate non solo hanno annunciato di non voler pagare ma hanno fatto una bandiera delle sanzioni ricevute. prova provata dell’insensibilità delle istituzioni davanti a fenomeno gravissimo. A tentare una via d’uscita l’assessore comunale alle Pari opportunità Chiara Sortino. L’esponente della giunta Pd non ha potuto che confermare le sanzioni ufficiali (né, sottolineano in Comune. l’amministrazione potrebbe cancellarle). Ha però sposato in pieno le motivazioni di “Non una di meno” ("Se ce lo avessero chiesto avremmo dato il patrocino comunale alle loro iniziative") con un apasso importante: "Riteniamo che questo muro meriti di diventare stabilmente e con il pieno supporto dell’amministrazione, il luogo dove richiamare l’attenzione su una piaga del nostro Paese". Basterà chiederlo.