GABRIELE MORONI
Cronaca

Ha ucciso Maria con una mossa da wrestling: il killer ragazzino di Viadana non era né ubriaco né drogato

Omicidio Campai, confermato il carcere al termine dell’udienza di convalida. Il legale del 17enne detenuto al Beccaria: ha risposto, è provato

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Il sopralluogo dei Ris nella casa vicina al box dove è stato abbandonato il corpo

Rimane al Beccaria di Milano. Accusato di avere ucciso Maria Campai, romena 42enne, strangolandola e colpendola al viso. Fermo convalidato e custodia cautelare in carcere per il diciassettenne di Viadana, accusato di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere.

Un primo piano di Maria Campai
Un primo piano di Maria Campai

L’udienza di convalida del fermo davanti al gip del Tribunale dei minori di Brescia, Laura D’Urbino, con il pm Rosa Liistro, è iniziata ieri mattina alle 10 e si è protratta per circa un’ora e mezza. Il giovane ha risposto alle domande del giudice. Secondo la ricostruzione del magistrato il diciassettenne e la vittima, dopo avere fissato l’appuntamento al telefono, si sono trovati a Viadana per un incontro sessuale nel garage del condominio di famiglia. Il giovane ha ucciso Maria “cingendola al collo con l’avambraccio e poi colpendola al volto”. Una mossa da wrestling. Avrebbe agito sobrio e senza fare uso di droga. Ha poi nascosto il cadavere (l’altro reato contestato). Con l’omicidio è rimasta l’aggravante della premeditazione.

Ancora nebuloso il movente. Il ragazzo, occhiali, maglione scuro, è stato tradotto dal Beccaria su un’auto civile dei carabinieri. All’udienza erano presenti i genitori, con cui ha scambiato un saluto. Fuori dal tribunale, a lungo, un gruppo di parenti e amici della vittima. Al termine, molto riserbo da parte dei difensori, Paolo Antonini e Valeria Bini. L’avvocato Antonini si è trattenuto brevemente con i giornalisti.

“È stato sentito. Ha risposto. Ammissioni? Su questo non voglio rilasciare nessuna dichiarazione. È assolutamente prematuro”. Il legale non parla né di consapevolezza né di dispiacere: “Sono state dette troppe cose spiacevoli, non intendiamo seguire questo turbine mediatico che ha già fatto abbastanza danni. Come si può immaginare, il ragazzo è certo molto colpito”. Sulla presenza di eventuali complici e sulla premeditazione si limita a dire che “non ci sono elementi e non siamo in grado di fare alcuna valutazione. Ci pare una ipotesi complessa”.

In mattinata il Ris di Parma ha effettuato un sopralluogo di circa tre ore nel garage del condominio di via Monteverdi, a Viadana, dove sarebbe stata uccisa Maria, per poi passare al giardino della villa attigua, dove il corpo della è rimasto per una settimana, coperto da uno strato di fogliame. Il Luminol ha rilevato altre tracce ematiche (dopo quelle già individuate), di saliva e reperti organici. Il Ris esaminerà gli abiti che il ragazzo indossava quella sera, poi lavati. È stato lui stesso a consegnarli ai carabinieri. Non sono ancora stati ritrovati il cellulare e la borsetta di Maria. L’autopsia verrà eseguita oggi all’ospedale Poma di Mantova. Roxana Campai, preoccupata per la sparizione della sorella, aveva setacciato la zona di Viadana dove, la sera del 19 settembre, aveva accompagnato Maria, da Parma. L’aveva lasciata con un giovane. La mattina del 26 settembre Roxana vede su una Punto una donna bionda con un ragazzino, che riconosce. Il giovane se ne accorge e si presenta con il padre in caserma per denunciare una violazione della privacy. Roxana l’aveva preceduto con una foto. È stata la svolta.