Milano, 27 settembre 2024 – “Quell'amico suo dove è andato? Perché non esce la terza persona?”: lo dice in un'intervista al Tg3 il padre del 17enne fermato ieri sera dai carabinieri per l'omicidio volontario premeditato e l'occultamento di cadavere della 42enne Maria Campai. “Quell'amico – dice il padre del 17enne, spiegando di aver letto articoli che parlano di un uomo che avrebbe accompagnato Maria Campai – che è arrivato da Parma in piazza”. «Che colloquio doveva fare con mio figlio di 17 anni? Bisogna vedere, approfondire, è facile dire”, dice il padre. A chi gli fa notare che il corpo è stato trovato a pochi metri dalla loro casa, l'uomo risponde: “Non escludo che possa essere lui, ma può anche essere un altro oltre a lui. Lui a 17 anni come fa a fare tutta questa cosa, l'amico dov'è?”.
“Se è stato mio figlio mi spiace per la vittima e chi ha sbagliato pagherà ma – continua – bisogna aspettare che le indagini siano fatte in modo preciso e completo”. Di suo figlio dice che non gli ha mai dato preoccupazioni: “È un ragazzo tranquillo, non so nemmeno io cosa gli sia preso, Io quel giorno non l'ho visto proprio, c'erano i carabinieri, poi è arrivato l'avvocato”. Il ragazzo è stato portato all'istituto Beccaria di Milano.
L’indagine e l’attesa per l’autopsia
Il 17enne fermato ieri sera dai carabinieri, è accusato di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere. Il delitto si è consumato nel garage dell'edificio dove il ragazzo abitava. Il corpo è stato trasportato nel giardino di una vicina villetta disabitata dove, nascosto sotto uno strato di foglie, lo hanno trovato ieri mattina i carabinieri di Viadana e del Nucleo investigativo di Mantova. La donna era arrivata a Viadana da Parma, dove viveva con la sorella Roxana, la sera del 19 settembre per incontrare il giovane conosciuto online.
Il colpo alla testa
Da quel momento della 42enne non si erano avute più notizie nonostante gli appelli e le ricerche. Al 17enne i carabinieri sono arrivati attraverso l'analisi delle immagini dei sistema di videosorveglianza e dopo aver sentito numerose persone. Le indagini, coordinate dalla Procura dei Minori di Brescia, sono ancora in corso alla ricerca, in particolare, del movente. Secondo le prime informazioni, il delitto sarebbe avvenuto per soffocamento dopo un colpo sferrato alla testa della vittima con un oggetto contundente.