GABRIELE MORONI
Cronaca

Maria Campai uccisa a Viadana: pugni alla testa, poi soffocata. Le ricerche online del 17enne sul “sesso estremo” e gli allenamenti di Mma

Il padre del ragazzo che ora si trova in carcere: “Mio figlio non è aggressivo, è uno tranquillo. Non so cosa gli sia preso, se è stato lui deve pagare”

L'indagine è affidata ai carabinieri del Comando provinciale dei carabinieri di Mantova. Nel riquadro la vittima, Maria Campai, 42 anni

L'indagine è affidata ai carabinieri del Comando provinciale dei carabinieri di Mantova. Nel riquadro la vittima, Maria Campai, 42 anni

Viadana (Mantova) – L'accusa per il diciassettenne, detenuto al Beccaria di Milano, è per ora di omicidio volontario premeditato e di occultamento di cadavere. Perché l'aggravante della premeditazione? Per quanto si sa, potrebbe essere legata a particolari ricerche online compiute nei giorni precedenti, ancora non è possibile precisare se di sesso estremo, o violento, o inteso come una sorta di "sfida".

Maria Campai, dopo essere stata raggiunta da due pugni al volto, è stata colpita più volte alla testa, violentemente, e poi soffocata. Anche se all’inizio non si escludeva che fosse stato impiegato un colpo contundente, forse anche un attrezzo da palestra, la versione più accreditata è che il ragazzo abbia agito a mani nude colpendo la donna al volto e alla testa. Il ragazzo è dotato di una notevole forza fisica, frequentava regolarmente una palestra e soprattutto praticava l’Mma, acronimo di mixed martial art, uno sport da combattimento che riunisce varie discipline di difesa e di attacco, con impiego di pugni, calci e colpi di gomito. 

Sgomento, incredulo, il padre del fermato. Sono molte le domande che formula. "Quell'amico che ha accompagnato la donna dove è andato? Perché non esce la terza persona? Lei aveva detto che un suo amico l'avrebbe accompagnata da Parma a qui perché doveva fare un colloquio. Che colloquio doveva fare con mio figlio, diciassette anni? Mio figlio non è aggressivo, è un ragazzo tranquillo".

Segue una osservazione amara, sconsolata. "Non escludo che possa essere stato lui, mio figlio, ma non escludo che possa esserci un altro. Cosa ne sappiamo? Quell'amico dov'è? Devo vedere mio figlio. Devo capire cosa è successo. Mi è dispiaciuto per prima cosa per la vittima. Se è stato mio figlio, chi ha sbagliato pagherà, fosse mio figlio, fosse mia madre, fosse chiunque altro, un giorno o l'altro pagherà. Bisogna aspettare. Mi chiedo una cosa: come fa un diciassettenne a convincere una 42enne?". "Mio figlio non mi ha mai dato preoccupazioni. Chiedete. È un ragazzo calmo. Neanche io so cosa gli ha preso, se davvero è stato lui. Non lo so proprio".