
Papa Francesco a Bozzolo
Mantova, 21 aprile 2025 – Si è spento questa mattina alle 7.35 Papa Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio. Durante il suo pontificato ha compiuto 47 viaggi in 66 nazioni. Nel 2018 è stato in visita a Milano e Monza, mentre nel 2017 si era recato a Bozzolo, in provincia di Mantova, ma nella Diocesi di Cremona, per rendere omaggio a don Primo Mazzolari, nella chiesa di San Pietro. Una mattinata storica, che il Vescovo di Cremona Antonio Napolioni aveva annunciato al termine della messa domenica 23 aprile 2017. Riproponiamo il ricordo di quella giornata.
L'annuncio lo dà il vescovo di Cremona, Antonio Napolioni, nel suo benvenuto a papa Francesco: il 18 settembre del 2017 si aprirà il processo per la beatificazione del servo di Dio don Primo Mazzolari. All'annuncio applaudono in tremila. Per tutti il parroco di Bozzolo, apostolo del cristianesimo sociale, anticipatore della dottrina della Chiesa dei popoli formulata dal Concilio Vaticano II, santo lo è già. Giornata memorabile quella di martedì 20 giugno 2017 per la piccola Bozzolo, il paese di don Primo, provincia mantovana, diocesi di Cremona.
L'elicottero candido con Papa Francesco atterra al campo sportivo. Nel pomeriggio porterà il Papa a Barbiana, nel Mugello terra di don Lorenzo Milani. Un corteo di dieci auto sfila fino a piazza don Mazzolari. Una sosta fuori programma per salutare i bambini degli oratori. Un saluto alla gente radunata oltre le transenne. Il Papa raggiunge a piedi la chiesa di San Pietro. Prega sulla tomba di don Primo.
"Mi hanno consigliato di accorciare un po' questo discorso, che è un po' lunghetto, ma non sono riuscito. Avete pazienza?". "Oggi - dice - sono pellegrino qui a Bozzolo sulle orme di due parroci che hanno lasciato una traccia luminosa, per quanto 'scomoda', nel loro servizio al Signore e al popolo di Dio. Ho detto più volte che i parroci sono la forza della Chiesa in Italia. Quando sono i volti di un clero non clericale, essi danno vita ad un vero e proprio 'magistero dei parroci, che fa tanto bene a tutti":".
Una frase di Paolo VI su don Mazzolari: "Camminava avanti con un passo troppo lungo e spesso non gli si poteva tener dietro! E così ha sofferto lui e abbiamo sofferto anche noi. E' il destino dei profeti". Un ammonimento severo su tre strade che non conducono nella direzione evangelica. La strada del "lasciar fare", stando alla finestra. La seconda è quella dell'"attivismo separatista". "Ci si impegna a creare istituzioni cattoliche, banche, cooperative, circoli, sindacati, scuole ... Così la fede si fa più operosa, ma - avvertiva Mazzolari - può generare una comunità cristiana elitaria. Si favoriscono interessi e clientele con un'etichetta cattolica". Il terzo errore è "la tentazione dello spiritualismo".
Dopo l'applauso, il pontefice abbandona il testo scritto e aggiunge: "Vorrei ripetere questo. Per ripeterlo a tutti i preti d'Italia e del mondo. Abbiamo buon senso. Non dobbiamo massacrare le spalle della povera gente, diceva don Mazzolari".
All'uscita si confonde fra la folla che scandisce "Francesco, Francesco". Nella canonica, Bergoglio "incontra" Mazzolari. Don Bruno Bignami, presidente della Fondazione Don Primo Mazzolari, e Giorgio Vecchio, presidente del comitato scientifico, offrono il volume dei discorsi, la traduzione in cinese di "Tu non uccidere", "La carità è sempre un po’ eccessiva", un'omelia sul Primo Maggio e quella, celebre, "Nostro fratello Giuda".
Alle 10.25 Papa Bergoglio ricompare sul sagrato. "Vi ringrazio di questa accoglienza tanto calorosa. Vi chiedo una cosa: pregate per me perché io possa servire il Signore e la Chiesa come il Signore vuole che io faccia". L'Ave Maria. La benedizione. Il congedo: "Grazie tante e buona giornata".