REDAZIONE MANTOVA

Teca con quadro di Picasso imbrattata col letame: blitz animalista a Palazzo Te a Mantova

Dopo l’azione di cinque giovani attivisti, le forze dell'ordine hanno fatto uscire tutti visitatori dalla villa giuliesca, che è rimasta chiusa per circa un'ora e mezza. L’opera, “Femme couchée lisant”, immagine simbolo della mostra, non ha subìto danni

Un momento della protesta alla mostra di Picasso a Palazzo Te a Mantova (in una foto di Ribellione Animale)

Un momento della protesta alla mostra di Picasso a Palazzo Te a Mantova (in una foto di Ribellione Animale)

Mantova, 5 gennaio 2025 – Un gruppo di animalisti ha imbrattato questa mattina con letame una teca che custodiva una delle opere di Picasso in mostra a Palazzo Te a Mantova. Dopo il blitz di un gruppo di cinque giovani, contro la teca di Femme couchée lisant, immagine simbolo della mostra, le forze dell'ordine hanno fatto uscire tutti visitatori dalla villa giuliesca, che è rimasta chiusa per circa un'ora e mezza. L'opera non ha subìto danni. Sul posto anche il sindaco di Mantova Mattia Palazzi per rendersi conto della situazione. La mostra 'Picasso poesia e salvezza' con alcuni disegni del grande artista spagnolo chiuderà (come da programma) domani. 

Stando a quanto emerso a entrare in azione sono stati alcuni attivisti del gruppo Ribellione animale. Dopo il loro gesto dimostrativo sono stati fermati dal personale di Palazzo Te che poi ha chiamato i carabinieri. I militari hanno poi condotto i cinque (tre ragazzi e due ragazzi, due di Mantova e tre residenti fuori provincia) in caserma per l'identificazione. In un post sui propri social il gruppo animalista ha rivendicato il gesto. "Le attiviste di Ribellione animale hanno imbrattato con letame il quadro Femme couché lisant della mostra Picasso a Palazzo Te, poesia e salvezza, per denunciare la presenza dell'azienda zootecnica Levoni tra i membri della Fondazione Palazzo Te , a fianco del Comune di Mantova, che ne è il fondatore e promotore". Fuori dal palazzo Te gli attivisti hanno esposto uno striscione con la scritta 'Levoni fuori dalla cultura'.