Mantova - Un concerto per fiati, percussioni … e salami. C’è molto da ridere (ma anche da leggere) dello strano caso di un musicista che trova l’ispirazione nelle camere di stagionatura di un insaccato, una delle delizie della gastronomia italiana, e di quella mantovana in particolare.

E non basta far scorrere la memoria sulle rutilanti vignette di Jacovitti (ben note a chi leggeva Il Giorno negli anni Settanta) dove i salamini spuntavano inattesi da tutte le parti. Questa storia non è un cartoon e a raccontarla sono le foto, i video e naturalmente il protagonista in carne e ossa. Il suonatore al centro di tutto è Raffaele Kohler, 44 anni a marzo, musicista della scena milanese ma finito sui giornali di mezzo mondo nelle tristissime giornate del Covid, quando la metropoli lombarda aveva assunto la veste spettrale di città abbandonata e tutti rimpiangevano il frastuono del traffico, la nevrosi urbana, la folla in metrò e persino lo smog. In quell’incubo, dal suo balcone in via Fauché, Kohler intonava in un assolo di tromba ‘O mia bela Madunina’ e altre canzoni in grado di strappare il cuore. Ora è lui che col suono accarezza i salami.
“Sono un milanese doc – racconta – ma la mia compagna è mantovana. Ho conosciuto Elisabetta perché organizza concerti per la coop sociale C.H.V. di Mantova. Adesso viviamo insieme a Milano ma ogni tanto lei torna nella sua città e mi ha fatto conoscere gli amici di un’azienda agricola in campagna”. Il musicista si riferisce all’azienda Mattioli di San Michele in Bosco, comune di Marcaria, che tra l’altro lavora le carni di maiale. Qualcuno dei titolari è anche un appassionato di tromba e di qui è nata l’idea di allestire concerti nel ‘paradiso dei salami’, i locali della stagionatura. Fra il serio e il faceto Kohler racconta di aver sentito che i magnifici prodotti della tradizione mantovana (per inciso, il salame in terra virgiliana si distingue perché nell’impasto contiene un po’ d’aglio), i salami appunto, traggono beneficio dalle sue note. “Io sicuramente in quell’ambiente particolare, pieno di effluvi, traggo ispirazione, suono volentieri”. I concerti, intanto, sono finiti su YouTube, dove si può ascoltare anche una versione per solo tromba della tenera “E se domani“ di Mina.
Quello di Raffaele Kohler sembra a tutti gli effetti un bizzarro divertissement. Ma, accanto a questa parentesi, resta la sua attività di trombettista. A Milano, con la sua Swing Band, è di casa al White Rabbit all’Isola, suona per gli aperitivi in musica al Madama Hostel, fa spesso serate allo Spirit de Milan alla Bovisa. A fine d’anno era sul palco con Enrico Bertolino nello spettacolo teatrale di San Silvestro. Qualche volta si è esibito e si esibisce al Blue Note. Ma in nessuno di questi posti, fino ad oggi, ha portato a sentirlo un salame.