Suzzara (Mantova) – Il Natale non ha fermato le indagini sull’omicidio di Suzzara. I carabinieri hanno battuto il territorio alla ricerca dell’arma, con tutta probabilità una pistola, che ha ucciso Francesco Capuano, napoletano, ex bidello nella sua città, che si era trasferito nel Mantovano dopo la pensione per stare assieme a due dei figli (altri due abitano ancora in Campania). L’uomo, lunedì scorso, la mattina del 23 dicembre, è rimasto vittima di quella che sembra una vera e propria esecuzione: il misterioso killer lo ha sorpreso nel garage seminterrato del suo condominio mentre era seduto in auto al posto del passeggero, e lo ha fulminato con uno o più colpi alla testa.
Al ritrovamento dell’arma gli inquirenti danno molto rilievo. Per il momento, però, della pistola non c’è traccia. Altri elementi (il numero dei proiettili e il loro calibro) potranno essere forniti dall’autopsia, che è stata fissata per questa mattina. Attorno al corpo non sono stati trovati bossoli. Per capire chi e perché ha ucciso l’ex bidello, un uomo senza alcun precedente penale, affetto da gravi problemi fisici che lo costringevano a uscire sempre accompagnato, i carabinieri stanno seguendo ogni possibile pista.
Ce n’è una – sorprendente – che riconduce al condominio di via Biolcheria 13 a Suzzara, dove è avvenuto l’agguato. Si è scoperto che nello stesso palazzo e nello stesso garage, il 25 marzo del 1998, cioè 26 anni fa, venne compiuto un altro omicidio. Dario Brioni, 41 anni, rappresentante di una ditta antinfortunistica, aveva detto alla moglie: “Scendo a sistemare la macchina”, ma era stato trovato morto in un lago di sangue. Qualcuno lo aveva ammazzo con 11 coltellate: un altro crimine senza movente. E del quale non è mai stato scoperto l’autore.
La coincidenza non è sfuggita agli inquirenti, che non la trascurano ma nemmeno le danno grande peso: “Fosse un serial killer, colpirebbe ogni volta che c’è un giubileo” commenta uno di loro. Più concrete sembrano le ipotesi di vecchi o nuovi dissapori, economici, affettivi, o chissà.
La vita di Salvatore Capuano appare comunque irreprensibile: dopo la perdita della moglie, tre anni fa, si era trasferito da Napoleti e viveva a Suzzara con la figlia Rosa, 46 anni, che ha scoperto il corpo riverso nella loro Panda. L’altro figlio salito al Nord risiede in un diverso quartiere della cittadina e lunedì mattina era al lavoro.