REDAZIONE MANTOVA

Mantova, azienda dona 5mila ore di lavoro alle imprese in crisi per la guerra in Ucraina

In programma c’è anche una raccolta fondi per ampliare il progetto di solidarietà verso le aziende della moda e dell’arredo

Cristian Asielli, amministratore dell'azienda donatrice

Cristian Asielli, amministratore dell'azienda donatrice

A fronte della crisi commerciale causata dalle sanzioni alla Russia, un’azienda di Mantova ha deciso di donare, entro la fine del prossimo anno, 5.000 ore di lavoro alle aziende del comparto del settore della moda e dell’arredo. Questi settori hanno risentito in modo particolare delle conseguenze economiche inflitte dalla guerra in Ucraina

Secondo i dati dell’Istituto per il commercio estero, sono circa 300 le aziende italiane a rischio per le restrizioni imposte alla Russia, con un interscambio complessivo di oltre 4 miliardi di euro nei primi undici mesi del 2021.

A soffrirne è soprattutto il settore del lusso, dove i Russi sono leader per gli acquisti nel settore moda e arredo. Un settore che non comprende solo i grandi gruppi, ma anche eccellenze italiane di piccole dimensioni che grazie alla loro artigianalità e maestranze producono pezzi d’arte esclusivi.

Per questo l’azienda mantovana Inside Group Tecnology SRL e Inside Studio Architettura d’interni ha deciso di dare una mano. “Il mio studio e la mia società – ha spiegato Cristian Aiselli, amministratore unico – sono nati e cresciuti grazie a queste aziende, e da piccola realtà di poche unità, ora siamo un team di 40 professionisti che quotidianamente sviluppa progetti in tutto il mondo. Questo settore mi ha donato tanto, sia a livello lavorativo sia personale, grazie a collaborazioni trasformatesi in vere e proprie amicizie”.

“Proprio in questi giorni – racconta – stiamo definendo i criteri d’ammissione al bando da noi ideato Inside C’è!”. Un bando che sarà rivolto alle aziende italiane che lavorano nel comparto del lusso e hanno risentito, oggettivamente, del conflitto Russia-Ucraina.

“Stiamo pensando anche a una operazione di raccolta fondi per ampliare ancor più il nostro progetto di solidarietà. Vogliamo coinvolgere altre realtà in modo da supportare il più possibile gli imprenditori e gli impiegati. Ci tengo a sottolineare che non vogliamo fare dell’elemosina ma mettere in campo la nostra professionalità al servizio delle aziende. In queste ore stiamo definendo i criteri di selezione e di ammissibilità su reali perdite di quote di mercato causate dal conflitto in corso, valutando con attenzione le richieste che ci perverranno”.

Il settore del mobile classico e contemporaneo di alta gamma, valore aggiunto del Made in Italy, è rivolto mediamente per oltre il 60 per cento ai Paesi russofoni, per 20 per cento ai Paesi asiatici e la parte restante al resto del mondo.