Mantova - Doveva essere una vacanza, si è trasformata in un femminicidio, l'ennesimo ma non per questo meno efferato. È avvenuto in una località turistica dell'Istria, in Croazia, a una trentina di chilometri da Trieste, e ha visto coinvolti una donna di 40 anni, Nina Gryshak, ucraina, che viveva nel Mantovano e il suo nuovo amore, un italiano di 30 anni, Marcello Passera.
I due si erano conosciuti a Medole, un paesino delle colline moreniche nell'Alto Mantovano, appena a sud del lago di Garda dove entrambi risiedevano. Lei era molto conosciuta in paese: dopo lo scoppio della guerra in Ucraina si era data da fare per raccogliere aiuti da mandare ai connazionali. Lui, invece, è un operaio metalmeccanico in un'azienda del paese.
La donna uccisa, si era separata dal marito, annche lui ucraino, e aveva intrecciato una relazione col giovane italiano, Per trascorrere le ferie estive la vittima quest'anno sceglie un villaggio turistico di Zacchigni, nel comune istriano di Umago. L'alloggio è a 3 chilometri dall'incantevole costa istriana: è una villetta bifamiliare a due piani, e il piano terra è occupato dalla proprietaria, che da anni l'affitta alla signora di Medole e al marito.
Quando la vede arrivare con un altro, la padrona di casa ovviamente si stupisce ma viene informata della rottura tra i coniugi e della successiva separazione. Tutto ok, la vacanza inizia ma dal primo piano della villetta spesso si sente il rumore di violenti litigi. Fino all'alba di giovedì 18 agosto, quando oltre alle grida, la proprietaria viene svegliata dal fragore di colpi e di vetri rotti, poi un improvviso silenzio.
Chiama la polizia che trova la turista esanime, col corpo pieno di lividi, contisioni e lesioni (per lei non ci sarà nulla da fare) e ammanetta l'amico 30enne: ora l'uomo si trova in stato di fermo a disposizione del Tribunale di Pola che avrà 30 giorni per contestargli le prove a carico e poi chiedere di trattenerlo o liberarlo. La detenzione preventiva, secondo la legge croata, serve appunto a evitare l'inquinamento probatorio: per esempio confermare che Nina è stata uccisa a mani nude, visto che non sembra sia stata trovata l'arma del delitto. Intanto la padrona dlla villetta sin da giovedì si è messa in contatto col marito della vittima: "Sono in Ucraina per lavoro - ha risposto l'uomo - potrò essere lì solo tra tre giorni".
Nina Gryshak lascia due figlie, una maggiorenne e una minorenne, che si trovavano a Medole il giorno dell’omicidio. I genitori della vittima, sono in viaggio dalla Polonia, dove si sono rifugiati dopo l’aggressione russa all’Ucraina.