Milano, 19 novembre 2013 - Rovente reprimenda dell'imam di Segrate, Alì Abu Shwaima, all'indirizzo di Daniela Santanché: "Ha offeso il profeta e la comunità islamica. Merita il fuoco del giorno del giudizio, Dio la castiga. Cosa sono cento euro per lei...". Il riferimento dell'imam della prima moschea moderna aperta in Italia, è alla richiesta del pm per la protesta anti-burqa del 2009, per la pena di un mese d'arresto e 100 euro di multa. La situazione degenerò fra spintoni e colluttazioni alla Fabbrica del Vapore durante la festa per la fine del Ramadan.
Abu Shwaima in una nota a La Zanzara su Radio 24, ha detto: "Le richieste del pm - dice l'Imam presente quel giorno a Milano - sono una burla''. L'uomo trova sia stata ''trascurata l'offesa alla comunita' islamica. La Santanche' e' andata alla fine del ramadam a togliere il burqa a una donna. Il ramadan e' una festa importante per un milione di musulmani in Italia, li ha offesi".
Poi continua. "A un ragazzo islamico che non l'ha nemmeno toccata hanno dato 2000 euro di multa, e lei dovrebbe pagare 100 euro. Una cosa da ridere", ha concluso l'Imam facendo riferimento alla richiesta di pena del pm per l'egiziano che colpi' la Santanche' con un pugno.
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